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Annotazioni alla Fretterà 172.

(J) Qaesta Giovanna detta di Capo forse della famiglia Capi sauese, ed estinta, fu delle compagne

discepole di santa Caterina; ed nna di quelle che le tennero compagnia, si quando la santa ne andò a Firenze d’ ordine di Gregorio XI, ove fu dalla medesima sanata da infirmila, che datale gran travaglio ad un piede» sì quando d’ordine d’Urbano VI ne andò a Roma, come leggesi nella vita d’essa. L’altra, acni va questa lettera, fu forse la Francesca Tolomei, di cui sì favellò di sopra, giacché la Gsri è per la santa d’ ordinario appellata Cecca. Questa lettera per inavvertenza nelle antiche imptessioni avea«i due volte, cioè al numero 184, tra quelle scritte a diverse mantellate, ed al numero 321, con quelle indirizzate a donne secolari.


(B) Per alcuna utilità della Chiesa e volontà del Padre santo, ho sostentato per uno poco il mio venire. Forse fu scritta la lettera nel tempo ch’ella stavak non a Pisa o a Lucca a trattare con quelle repubbliche a favor del pontefice, giacche ad esse andò senza averne ordine dal pontefice, come s’ha dalla lettera prima a Gregorio XI; e nè pure in quello che dimorò o a Firenze o ad Avignone, avendole nellnno e nell’altro tenuta compagnia qnesta Giovanna-: ma in altro, in cui il pontefice impiegivala a beneficio dell’anime, non avendosi perfetta notizia de’viaggi per essa teuuti io diversi luoghi d’Italia.

S. Caterina. Opere, T. VI.

to.