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e se non li basta una volta il dì, pigline quattro: se non può stare in terra, stia in sul letto; se non può inginocchioni, stia a sedere, e a giacere, se n* ha bisogno.
Questo vuole la discrezione, e però pone che si facci come strumento e non per principale affetto.
E sai, perchè egli non vuole? acciocché l’anima serva a Dio con cosa che non gli possa essare tolta, e che non sia finita, ma con cosa infinita, cioè col santo desiderio, il quale è infinito per l’unione che ha fatta nello infinito desiderio di Dio, e nelle virtù, le quali, nè dimonio, nè creatura, nè infermità ci possono tollarc, se noi non vogliamo: anco nella infirmità provi la virtù della pazienzia; nelle battaglie e molestie delle dimonia, pruovi la fortezza e la longa perseveranzia; e nella avversità che ricevessi dalle creature, pruovi la umilità, la pazienzia, la carità, e così tutte le altre virtù permette Dio, e che ci sieno provate con molti contrarj, ma non tolte mai, se noi non vogliamo. la questo dobbiamo fare il nostro fondamento, e non nella penitenzia. Due fondamenti non può l’anima fare, o l’uno o l’altro si conviene che vadi a terra, e quello che non è principale usi per strumento. Se io fo il mio principio nella penitenzia corporale, io edifico la città dell’ aninìa sopra l’arena, che ogni piccolo vento la caccia a terra, e neuno edilìzio vi possa ponare su; ma se io edifico sopra le virtù, e fondato sopra la viva pietra Cristo dolce Jesù; e non è veruno edifizio tanto grande, che non stia su bene, uè vento si contrario, che mai il dia a terra: per questi e molli altri inconvenienti che ne vengono, non ha voluto elio s’ usi la penitenzia ailro che per strumento. Molli penitenti ho già veduti, i quali non sono stati pazienti, nè obbedienti, perchè hanno studialo a uccideie il corpo, ma non la volontà.
, V. Questo ha fatto la regola della indiscrezione. Sai che n’addiviene? tulla la consolazione e l’affetto loro è posto in fare la penitenzia a loro modo,
non a modo d’altrui. In essa nolricano la loro volontà, nien»