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g9 Annotazioni alla Lettera 99, (A) Questa lettera fu scritta dalla santa, ch’era già io Roma, al beato Raimondo, che stava a Fisa in occasione dell’andare sno in Francia d’ordine d Urbano V I al re Carlo V, per informarlo di sua elezione legittima, contro a quello che nt divulgavano da per tatto i cardinali di Clemente. Seguì la partenza di Fra Raimondo da Roma ne’ primi giorni del decemhre dell’ anno 137S * poiché tuttora in qnella città dimorava, quando vi giunse la sanla il di 28 di novembre, e n’era già partito ai i3 dell’altro mese, come s’ha dill’Ep’stola 54 indirizzata a don Bartolomeo Serafini, priore de/la Certosa d, Gotgona, in occasione d’ inviargli la santa un breve del pontefice, la cui data è dei i3 di dicembre del ì’ò-jS.

Tenne il beato Raimondo il viaggio suo per mare, ed alquanto tempo indugiò a Pisa, onde ne andò poi a Genova, com’egli sIpsso ce ne fa fede nella leggenda della santa. In questo archivio de padri di s. Domenico di S ena haitnosi molti brevi del pontefice Urbano in raccomandazione di Fra Raimondo, che appella ìuo peni* tenziere. e di Jacomo Ceva dottore di Legge, cavaliere e maresciallo della curia romana, ebe inviava suoi ambasciatori al re di Francia. Tra questi, due ve ne sono dirizzati al re francese e spediti a 21 di novembre del i3)8, nel primo mostra d’aver collocata ogni sna speranza in es«o, e nel secondo, ch’è dello stesso giorno ed anno, gli accenna d’avere a que’due aggiunto altro ambasciatore, cioè Guglielmo vescovo di Valenza e di Digné, che stava olire monti, inviandogli for*e addoppiati per non esser sicuro, «e questi volesse addossarsi un tal carico. (ìli altri brevi sono indirizzati al dnca d’Angiò, al cardinale anglico Grimoaldo, al Cardinal Pietro di Monternco, del titolo di santa Anastasia all’ universitd di Parigi, e Bernardo vescovo di Condom, a Guglielmo vescovo d’Amt’ìns, ed a Filippo di Mazzeris, consigliere del re di Franc’a, e questi brevi sono tutti de1 21 di novembre del 1378, .tando il pontefice a santa Maria in Trastevere, ove erasi portato sul principio di settembre nel suo ritorno da Tivoli. Altro breve, cb’ è pur dello stesso giorno, fu consegnato a Fra Raimondo, ed era per Guglielmo vescovo di Valenza e di Digné, in cu! »i prega dal pontefice quel prelato a voler portarsi al re d Franai insieme col Ceva e con frate Raimondo, sperando che egli, ch’era stato presente alia «ua elezione, e meglio d’ogni altra erane informato, potesse giovar mollo a porgar la mente di quel re dalla sinistra opinione impressagli altronde. Riano di questi brevi potè ess«*r consegnato, essendo andata a voto l’ambascei J- come di poi diremo, onde da Raimondo furono con altre memore lasciai a questo convento di s. Domenico di Siena.

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