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294 cosa che non è, e concilicela aff eterna dannazione, eleggiarebbe prima la morte, che offendare il suo Creatore e l’anima sua; ma per l’amore proprio ella trapassa e non osserva il voto promesso, perocché per amore di sè, ella possiede, e desiderale ricchezze e li onori del mondo, la qual cosa è povertà e vergogna della religione. Sapete che ne viene per possedere le ricchezze contra il voto fatto della povertà e contra i costumi dell’ Ordine ? escene disonestà e disobbedienzia!

perche disonestà? per la conversazione che seguita per lo possedere, perocché, se ella non avesse che dare,.non avarebbe amistà d’altri che dei servi di Dio, i quali non amano per propria utilità, ma solo per Cristo crocifisso; e non avendo che dare, i servi del mondo che non attendono ad altro che alla propria utilità, cioè, per lo dono che ricevono,o per disordinato diletto e piacere, se ella non ha e non vuole piacere ad altrui che a Dio, non v’ andaranno mai; unde ipso facto, che la mente sua è corrotta e superba, subito è fatta disobbediente, e non vuole credere ad altrui che a sé, e così va sempre di male in peggio, intantochè di tempio di Dio,è fatto tempio del dimonio, unde è sbandita delle nozze di vita eterna, perchè è spogliata del vestimento della carità.

Adunque, carissime suore, poiché tanto è pericoloso il non rendare il debito d’osservare il voto promesso, studianci d’ osservarlo, e ragguardiamo la nudità nostra, quanto ella è misera cosa, acciocché noi lodiamo e vediamo il vestimento nuziale quanto è utile a noi e piacevole a Dio, acciocché pienamente ne siamo vestite. E non vedendo io altro modo, però vi dissi, che io desideravo di vedervi fondate in vera e perfetta carità, e così vi prego per amore di Cristo crocifisso che facciate: destatevi dal sonno e poniamo oggimai termine e fine alla miseria ed alla nostra imperlezione, perocché non ci ha tempo: elli è sonato a condannazione, e data c’ è la sentenza che noi dobbiamo morire, e non sappiamo quando. Già è posta la scure