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\ 292 cacciata dalle nozze, ma con gaudio e giocondità è ricevuta dallo Sposo eterno. Questa gitta odore, non tanto dinanzi a Dio, ma dinanzi alli iniqui uomini del.
mondo, perocché voglia il mondo o no, l’hanno in debita reverenzia.
Y. 11 contrario è di coloro che vivono in tanta miseria fondate in amore proprio della propria sensualità, le quali sono tutte acciecnte, unde la vita loro gitta puzza a Dio ed alle creature, e per li loro difetti i secolari diminuisono la reverenzia alla santa religione.
Oimè dove è il voto della povertà, perocché con disordinala sollicitudine, ed amore, ed appetito delle ricchezze del mondo cercano di possedere quello ’ che li è vietato, con una cupidità d’ avarizia e crudeltà del prossimo; poiché vedranno il convento e le suore inferme, ed in grande necessità, e non se ne curano, come esse avessero a reggiare la brigata dei figliuoli e lassarli loro eredi. 0 misera" tu, non hai questo attacco, ma tu vuoi fare ereda la propria sensualità, eroine reggiere l’amistà e la conversazione de’tuoi devoti, notricandoli con presenti, cd il dì stare a cianciare" e novellare, e perdere il tempo tuo con parole lascive ed oziose, e così non te 11’avvedi, o tu te ne avvedi e fai vista di non vedere, unde contamini la mente e l’anima tua: tu diventi farnetica con le impugne e molestie della carne, consentendo con la perversa e deliberata volontà. 0 misera ! or debba fare questo la sposa di Cristo? 0 vituperata a Dio ed al mondo !.quando tu dici l’offizio tuo, il cuore va a piacere a te di piacimento sensitivo, e delle creature che tu ami di quello amore medesimo. 0 carissime suore, questa fadiga nel servi/io del dimonio, e sta tutto dì attaccata alle grate ed al parlatorio sotto colore di devozione. 0 maladetto vocabolo, il quale regna oggi nella Chiesa di Dio (C)
nella santa religione, chiamando divoti e devote quelli, e quelle che fanno l’operazioni delle dimonia. Elli è dunonio incarnato, ed ella ò dimonia. Oimò, oimè, a che par-