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288 quale grazia ricevemmo nel santo battesimo. Questo è invitare e dare insiememente, perocché nel battesimo c’è tolta la macchia del peccato originale e data la grazia, perocché con quello battesimo morendo il fanciullo nella purità sua ha vita eterna in virtù del sangue prezioso di Cristo crocifisso, il quale sangue fa valere il battesimo, ma vivendo la creatura che ha in sè ragione, e giugnendo al tempo della discrezione, può tenere la invitata che gli fu latta nel santo battesimo; e se non la tiene è riprovalo dal Signore dalle nozze, ed è cacciato fuore, essendo trovato senza il vestimento nuziale. Perchè non l’hà? perchè non volse osservare quello che promesse nel santo battesimo, cioè, di reri,unziare al mondo e alle sue delizie, al dimonio e a sè medesimo, cioè alla’propria sensualità. Questo debba fare ogni creatura che ha in sè ragione in qualunque stato si sia, perocché Dio non è acceltatore delli stati, ma decanti desidérj, e chi non rende questo debito il quale ha promesso d’osservare e di vedere è ladro, perocché fura quello che non debba, e però giustamente Dio il caccia, comandando che gli sian legate le mani e i piei, e gittato nelle tenebre di fuore; songli legati i piei dello alletto, perocché non può desiderare Dio ed a colui che è morto in peccato mortale, ed è gionto allo stato della dannazione, gli sono legate le mani delle sue operazioni, perocché non possono pigliare il frutto di vita eterna, il quale si dà a veri combattitori, e quali combattono co’vizj per amore della virtù, ma pigliano quello frutto che seguita di ricevere per le sue gatlivé operazioni,^il quale è cibo di morte. ’ ’ ? . o II. 0 carissime suore: se tanto durissimamente sarà punita generalmente ogni persona che non rondarti questo così fatto debito, che diremo di noi misere cd ignoranti spose, le quali siamo state invitato alle nozze di vila eterna, ed al giardino della santa religionela quale è’uno giardino odorifero pieno di dolci

suavi frulli, nel quale giardino la sposa, su ella ottiene