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Annotazioni alla Lettera 136.
(A) Il luogo detto Campo Santo nella città di Pisa, è una fabbrica asai tu ignifìra poco discosta dalla chiesa maggiore, che è de’ piò maestosi e ncVili edificj che Teggansi in Toscana. La cagione per cni appellasi Campo Santo, è questa. Avendo I* imperadore Federico I presa la croce per andarne a ricuperare la santa città di Gerusalemme lolla a’ cristiani di Saladino soldano de’sbraciai, tra qne*molti ctu* si crociarono per sì degna inpresa, non fnrono nt gli nlt,thì. dde meno poderos i IVsani cha v’andarono in gran nnmero con 5o galee comandate dal loro arcivescovo Ubaldo Lanfrancbi. Ma quella spedizione ebbe poco lieto nascimento per la morte dell’imperatore ucciso in Cilicia dalla soverchia rigidezza dell’ acqne or* era entrato per bagnarsi. Ma i Pisani volendo pur riportare alcun vantaggio di sì dispendiosa spedizione, caricarono il loro naviglio di terra de’ luoghi santi, calcati già dal Redentore, e d’essa empierono poi in patria un gran campo, che ornarono di nobile fabbrica e chiamarono Campo Santo. Può anche intendersi per campo santo il luogo ove stette come in deposito longamente quella terra.
(lì\ Dah Lnrenzo. Questa nota di maraviglia valeta presso gli antichi quanto quella «li deh.