Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/241


241

ministrandoli morte eternale, siccome lupi, non gustatori, ma divoratori delle pecorelle. E che faranno i cani de’servi di Dio, i quali sono posti nel mondo per guardia acciocchè abbaino quando veggono giugnere il lupo, perchè il pastore principiale si desti? Con che debbono abbajare? con l’umile e continua orazione, e con la voce viva della parola. A questo modo spaventaranno le dimonia visibili e le invisibili, e destarassi il cuore e l'affetto del principiale pastore nostro papa Urbano VI; e desto che sarà non dubitiamo che ’l corpo mistico della santa Chiesa, ed il corpo universale della religione cristiana, saranno sovvenuti e ricoverate le pecorelle, e tratti dalle mani delle dimonia: non vi dovete ritrarre per veruna cosa, non per pena che ne aspettaste, nò per persecuzioni, infamie o scherni che fussero fatti di voi, non per fame, sete o per morte mille volte, se possibile fusse, non per desiderio di quiete, nè delle vostre consolazioni, dicendo: Io voglio la pace dell anima mia, e con 1 orazione potrò gridare nel cospetto di Dio: non per l’amore di Cristo crocifisso, che ora non è tempo di cercare sè per sè, nè da fuggire pene per avere consolazioni, anco è tempo da perdere sè medesimo, poiché la infinita bontà e misericordia di Dio ha proveduto alla necessità della santa Chiesa, d’averli dato uno pastore giusto e buono (B) che vuole avere intorno a sè di questi cani che abbajno per onore di Dio continuamente per paura di non dormire, non fidandosi della vigilia sua, acciocché sempre l’abbino a destare, tra i quali che egli ha eletti sete voi (C); e però vi prego e stringo in Cristo dolce Jesù, che tosto veniate a compire la volontà di Dio che vuole così, e la santa volontà del vicario di Cristo, il quale benignamente chiama voi e li altri. Non vi bisogna temere delle delizie, nè delle grandi consolazioni, perocché voi venite a sostenere e non a dilettarvi se non di diletto di croce. Traete fuore il capo ed uscite, a campo a combattere realmente per la verità, ponendoci dinanzi all’occhio del-