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a3 nella loro tepidezza. Di questi cotali, diceva la dolce Verità, vedi figliuola, che impossibile sarebbe che costoro che non vanno innanzi esercitando la virtù, che non tornassero indietro; e questa è la cagione, perchè l’ànima non può vivere senza amore, e quello che ella ama, quello si studia di più cognoacer

e servire; e se non studia in cognoscere sè, dove meglio cognosce la larghezza ed abondanzia della mia carità? non cognoscendo non ama, e non amando non ini serve, unde esso fatto che è privala di me, perchè non può slare senza amore, ritorna al miserabile proprio di sè medesimo. Costoro fanno come il cane, che poiché ha mangialo vomita, e poi per la immondizia sua pone l’occhio sopra’l vomito, e piglialo, e così immondamente si notrica: cosi costoro negligenti posti in tanta tepidezza hanno vomitato per timore della pena e fracidumi de’peccati per la santa confessione, cominciando uno poco di volere entrare per la via della Verità, unde non andando innanzi, conviene che tornino addietro; vollendo 1 occhio dell’intelletto al vomito di prima, sonosi levati del vedere la pena, e tornali a vedere il diletto sensitivo, per la quale cosa hanno perduto il timore; e però si ripigliano il vomito, nutricando gli afi’elti e desiderj loro delle proprie immondizie, unde saranno mollo più reprensibili e degni di punizione costoro che gli altri. Or così so’ofleso cosi iniquamente dalle mie creature, e però voglio, figliuoli carissimi, che non allentiate i desiderj vostri, ma crescano, notricandovi in su la mensa del santo desiderio. Levinsi i veri servi miei, ed imparino ila me, Verbo, a ponersi le pecorelle smarrite in su la spalla portandoli con pena e con molle vigilie, ed orazioni, e cosi passarete per me, che so’ponte, come detto è, e sarete sposi e figliuoli della mia Verità; ed io vi infondarò una sapienzia con uno lume di fede, il quale vi darà perfetto cognoscimento della Verità, unde acquis la rete ogni perfezione. E poiché alla benignità e pietà di Dio piacque di manifestare sè medesimo, c le cose