Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/208

208

20$ » r *,. *. « # . -i i é. ’ .. i . . ’ i 1 * t » #-»i..

t Annotazioni alla Lettera 129, ’). ■. . r in.

I *. ‘ 4. 1 4 t i *.

(A) Misser Matteo. Questi fu rettore dello spedale della Oliserìcurdia di Siena, ed uouio di santa vita e d esso ci serbaremo a favellare, quando il cor^o delle lettere ci porterà quelle cbe dalla santa gli furono scritte. . , (/?) A frale Santi. Le antiche impressioni in vece di frate Santi aveano frati santi, come se fosse indrizzata la lettera ad altri religiosi onorati da essa del titolo di santi; ma cbe debba leggersi frate mel persuade il non essere in uso a santa Caterina il dare questo titolo a’ suoi discepoli, adoperando con essi quello di figliuoli; «urne di latto pure gli esprime dnzzando a tutti loro questa lettera.

Fra Santi fu di Terni, o vero di Teramo, giacché la voce latina Jnteraiunensis può darsi d’ugual maniera a chi nacque nell’una, o nell’altra di quelle città, dicendosi I’ una lateramna, l’altra Interanuiìti, ma non già di Verona; come fuori d’ogni ragione scrissero gli antichi traduttori della leggenda di Raimondo; ed avendo abbandonata la patria ne venne a Siena, dandosi luori d’essa a menar vita di romito.