Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/203


203

ao3 bene vuole infinito desiderio: questa è la condizione dell’anima, perchè ella ha infinito essere (2?), e però ella infinitamente desidera, e non si sazia mai, se non si congiogne con lo Infinito. Levisi adunque il cuore con ogni suo movimento ad amare colui, che ama senza essere amato. O amore inestimabile per fabbricare le nostre anime facesti ancudine del corpo tuo (C), siedi è il corpo satisfa alla pena, e l’anima-di Cristo ha dispiacimento del peccato, e la natura divina colla potenzia sua. Guardate come fedelmente Siamo ricomperali!

e perchè? perchè fu levato in alto. Sottomettiamo adunque la nostra volontà perversa sotto il giogo della volontà di Dio, che non vuole altro che il nostro bene, ricevendo con riverenzia ogni fadiga, che noi non siamo degni di tanto bene. » II. Dicovi da parte di Cristo crocifisso, che non tanto che alcuna volta la settimana il priore volesse che voi diceste la messa in convento (D), ma voglio, che se vedete la sua volontà, Oi,ni dì voi la diciate; perchè voi perdiate le consolazioni, non perdete però lo stato della grazia, anco l’acquistate, quando voi perdete la vostra volontà.

III. Voglio, che acciochè noi mostriamo d’essere mangiatori dell anime e gustatori de’ prossimi, noi non attendiamo pure alle nostre consolazioni, ma dobbiamo attendere ed udire, ed avere compassione alle fadighe de’ prossimi, e specialmente a coloro che sono uniti a una medesima carità, e se non facente così sarebbe grandissimo difetto, e però voglio che alle fadighe e necessità di frate Antonio voi prestiate J’orecchie ad udirle, e frale Antonio voglio, e prego, che egli oda voi, e così vi prego da parte di Cristo, e mia, che facciale!

a questo modo conservarete in voi la vera carità, e se non faceste così, dareste luogo al dimonio a seminare discordia. Altro non dico, se non che io vi prego e stringo, che siale unito e trasformalo in questo arbore di Cristo crocifisso. Jesù dolce, Jesù amore.