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,y| Annotazioni aliti Lettera 125.

(A) Fra Guglielmo (VInghilterra Baccelliere. Il titolo che dà In .anta a questo Fra Gu” ielmo è quello di Baccelliere,

di tale aggiunto egli onorasi, t dalla santa in altre lettere, e da »er Cristoforo Gnidini di sopra addotto. La dignità di baccelliere, che anche ora è in uso in alcune religioni, ed in molte università per qnel tanto che alla letteratura s aspetta (dacché anticamente era pnre posto d’onore pei nobili nella milizia) è un grado orrevole a cui esallansi quei che al corso d’alcnna scienza dato avendo compimento in alcuna università, hanno pure daio -’aggio di loro sapere in solenne ed erudita rontesa. Se poi un tal nome demi dalla voce latina baculus, come alcuni s’avvisano, perchè a quest» talr poneva.i in mano nn bastone in seguo d’autorità che loro coufeiira l’aver con gloria dalo fine agli stndj, ovvero, come ad altri piace dalla parola bacca, cioè bacche d lauro o alloro, per coronarsi eglino di ghirlande formate delle frondi di quell’albero, non è di questo luogo l’andarne in cerca. Da questo grado «ulivasi a quello di maestro, da cni però alcuni teneansi lontani per umiltà, e questo religioso forse il rifiutò pel graud». amore cb’avea alla solitudine.


(* Che sta a Lecceto. Il convento di Lecceto, in cui diinorava questo, religioso, è uno de’molli santnarj che s’abbia lo Slato satiese.

£ in vicinanza di tre miglia dalla città di Siena, e di prona fu sicuro ricovero a molti crsihni, che ne’primi anni del secolo quarto dellr era cristiana fuggirono da’persecutori della legge evangelica; indi solitario ritiro a’poveri rouiitr. ed in ultnuo felicissima stanza di santi religiosi. Poiché al dire d’ alcuni autori, passando per que’luoghi di loscana il gran padre s. Agostino, degnò di sua presenza que’ buoni cremiti, e lasciò loro regola-e forma di religione verso il 3yi con che ebbe ivi pnncipio (’’Ordine eremitauo.

Si chiamò dapprima Eremo di Foltignano dalla foltissima macchia ond‘era intorno ingombrato; diradatasi la quale ebbe il 1220 nóme delia seha che, al dire del Landucci, muto nel iSoo io quello di s. Salvatore di Lecceto al Lago, pe’molti lecci che aveangli d’ intorno e ’l lago poco discosto cbe ora è al tutto secco. Ma trovasi che di Lecceto si denominasse anche nn secolo prima.

(C) Che quello frate Jacorno. T ra discepoli di santa Caterina trovasi registrato un tale Fra Jacorno da Città di castello dell’Ordine de’gesuati. Se questi o altro di quel nome si fosse l’inviato di questa Tergine in Sardegna non trovo memoria alcuna.

(O) Che noi mandammo al giudice d’Arborea, ec. La lettera qui accennata e indirizzata a questo signore.è tra le molte che sonosi smarrite. 11 giudice d’Arborea, città decisola di Sardegna, che ora dicesi Oristagni, era di quel tempo come siguore di tutta Pisola,