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Annotazioni a lift Lettera 123.
(A) Tra molli religiosi, che con parzialità d’affetto furono lavoriti dalla serafica tergine, non ebbero l’ultimo luogo gli ereuiitaui «li san Agostino; e singolarmente quei del convento di Lecceto, di cui favelleremo nelle annotazioni alla lettera ia5; uno d’ossi fa fra Giovanni Tanlucci nobile sanese, dello Ferzo a cagione d’essere succeduto nella carica di priore del convento di Lecceto a due altri religiosi del nome medesimo, cioè al beato Giovanni Incontri ed al beato Giovanni Chigi della patria stessa amendùe. Fu il Tantucci maestro in divinità, onde per lo più appellasi dalla santa col nodo titolo di maestro, dottore della università di Cambridge.« Inghilterra, e molto adoperato uè’governi dal generale dell’Ordine, Non era appo di questo religioso in molto credito la virtù, che di per tutto celebrivasi della santa; che anzi togliendo in sinistro ciò che da essa operavasi, si pose in cuore di confonderla portandosi da lei a tal line instetne con Fra Gabriele da Volterra provinciale de’ Francescani, che sentiva con esso delle operazioni di questa vergine.
3Ia il contrario a ciò, che eran-ii figurati, avvenne loro; poiché di tal maniera furono presi dal parlare della santa, che convinti rimasero del loro errore; onde da indi innanzi condussero più santamente la vita, e’1 Tantucri volle essere de’discepoli d’essa nella scuola dello spirito, e compagno iti varj de’suoi viaggi, e singolarmente in quei d’ Avignone e di Roma, e fu gran panegirista delle sue virtù. Egli fu l’uno de’ tre, che da Gregorio XI ebbe facoltà di confessare in ogni luogo quei che conduceanst a penitenza per-l’opera di questa santa. Di quest’uomo fa menzione santa Caterina in alcune sue lettere, e singolarmente nella quinta a Gregorio XI e nella decimasesla, ch’è ad Urbano VI. Scissegli la santa altra lettera, cb’è comuoe ad esso ed a Fra Raimondo, cbe di qoei giorni erano in Avignone. 3Ior questo sant’uomo onoralo del titolo di bealo a \ d’ottobre dell’anno 1391, cioè ondici anni dopo hi morte della santa, e non prima d’essa, come s’avvinarono i continuatori dell’opera del padre Bollando. D’esso favellano monsignor Landucci e gli autori Agostiniani, cbe hanno scritto de’fatti del loro Ordine.
(B) Come egli ha tratto P amore daWamore. Cioè dire Iddio concede le tribolazioni altrui giusta la misura dell’amore cbe altri porta a Dio, natogli in cuore dall’amore, con cui vedesi amato!
onde la particella come è come se dicesse a quella misura, o a quella maniera; e’I pronome egli si riporta non a Dio, ma a colui, eh è tribolato. D’altra maniera uon parmi potersi intendere le parole della santa.
(C) Nanni s’è partito. Nanni è lo stesso che Giovanni. Fra’di-