Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/169


169

può di sè medesimo: questo amore mdubilise

la volontà e falla voliere come foglia al vento: ciò clic l’amore sensitivo ama, la volontà vi corre: consentendo volontariamente al piacere di quella cosa che ama, nella quale volontà sta la colpa e non i movimenti che desse 1’ amore sensitivo in volere amare quelle cose che sono fuore della volontà di Dio e della ragione, se non in quanto la volontà consenta, e. però la volontà che seguita 1’ amore proprio di sè, fortifica i nemici e s indebiliscc, come dello è: quale è quella cosa che fortiGca l’anima ed indebiliscc i nemici? è la volontà nostra vestita pi*r affetto a’amore della dolce volontà di Dio, la quale volontà è di tanta fortezza, che nè dimonio, nè creatura la pili in debili re, se essa medesima non vuole!


e perchè ella è forte? perchè volontariamente s’è unita iu Dio, che è somma ed eterna fortezza: ella è ferma e stabile, perchè lo Dio nostro, in cui- ella fa mansione, è immutabile, onde ella non si muove altro che in lui: ed unde acquista l’anima questa fortezza?

dalla dottrina del dolce ed amoroso Verbo, rafleuarx 7 Oo dandola col lume della santissima fede, nella (piale dottrina e nel sangue suo, cognobbe che la volontà di Dio non cerca, nè vuole altro che la nostra santificazione, e però se ne innamorò e vestissenc, annegando la volontà sua ni quella di Dio, Questa volontà fa l’anima prudente, che uon è idiota, nè senza lume, ma con sapienzia e grande discrezione ordina la vita sua, stando sempre attento di fuggire quelle cose cli

gli abbino a tollero Dio; e perché vede che 1’ amore sensitivo gli’l lolle, però odia la propria sensualità ed ama la ragione; onde con lume di ragione la ogni suo fatto; ama il suo Creatore senza mezzo e senza misura, e non tanto che egli vi voglia mettere in mezzo le cose create o le creature; ma egli non ci vuole per mezzo sè medesimo, cioè la propria perversa volontà, e come egli reuLincia a sè, così rir fiuta le creature e tutte le cose create, cioè che non