Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/157


157

l57 ponerci in riposo. 0 figliuolo carissimo, chi dubita che nel principio della via li pare fadigosoj ma poiché gli è gionto a’ piei dell affetto, dell’ odio e dell’amore, ogni cosa amara li diventa dolce, sicché il primo scalone nel corpo di Cristo sono i piei. Questa fu la regola eh’ egli insegnò una volta a una sua serva, dicendo: Levali su, figliuola, levati sopra di te e sali in me; ed acciocché tu possa salire, io t’ho fatta la scala, essendo chiavellato in croce: fa che in prima tu sagli a’piei, cioè l’affetto ed il desiderio tuo; perocché come i piei portano il corpo, cos’. l’affetto porta 1 anima. A questo primo cognoscerai te medesima, poi giognerai al lato del costato aperto, per la quale apritura ti mostro il segreto mio, che quello che io ho fatto, ho fallo per amore cordiale: ine si inebria l’anima tua; in tanta pace gustarete Dio ed uomo: ine si trovarà il caldo della divina carità: cognoscerete la infinita bontà di Dio; poiché abbiamo cognosciuto noi, e cognosciuto la bonlà sua, e noi giugneremo alla pace della bocca: ine gusla tanta pace e quiete, che come cosa levata in alto, neuna amaritudine che veglia li può aggiugnere: egli è quello letto pacifico dove si ripesa 1 anima, e però dissi che io desideravo di vedervi posto in su la mensa della santissima croce.

II. Orsù, figliuolo, non stiamo più in negligenzia, che il tempo de’ fiori ne viene: abbiate buona sollicitudine delle pecorelle vostre: fate che se l’obedienzia non ve ne manda, che voi non vi partiate. Dite a coteste donne, che si riposino in su la croce collo sposo loro Cristo crocifisso. Dite a frate Giovanni che si sveni, ed aprasi in su la croce per Cristo. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.