Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/151


151

An notazioni alla Lettera 117.

(./) Fra Tomma«o d’Antonio dicevi altresì Fra Inmmaso d’Antonio di diaccio Caffariui, appellandosi d’ugnal maniera e dal nouie del padre, com’ era assai in nso a queU’età e da quello della famiglia.

Fu egli pnre discepolo della santa, sanese di patria, religioso del sagro Ordine de’predicatori, d? dottrina eminente, e ciò cbe piu mouta di sublime bontà di vita, onde n’ acquistò appo i inoi religiosi’il titolo di beato. Dopo la morte della santa dimorò lunga stagione in Venezia, ove colla predicazione fé*grandissimo frutto nelle anime. Ebbe egli gran parte nel processo cbe si formò in Veuezia delle vii tu di santa Caterina, dandone lunghissima tes».mon anza; e più d’ogni altro, se il beato Raimondo s’eccettui, sersse di lei; onde d’esso p, ù a lungo si favellerà nella giunta alla leggenda distesa in gran parte sulle uotìiie da esso lasciatene. V eggasi il prologo alla seconda parte del primo tomo di qoest’opere; ed un elogio che fanno d. questo Fra Tommaso i fasti sanesi.

(B) Il vostro carissimo padre. Cioè il padre Raimondo, cbe da tutti i discepoli di questa santa maestra ideasi in luogo di padre.

(C) Il papa mandò dì qua uno suo vicario, ciò fite */ padre spirituale dì quella contessa che morì a Roma, ec. Se male non m’ap-’ pongo, questi s è Alfonso di Vadatera di nazioue spagnuolo, già vescovo di Jean nella Aadaluzia, indi santissimo romito e confessore di sanla Brigida. Che a questi accenni la santa, ne sembra molto ragionevole perchè in lui 5’ avverano i caratteri espressi da lei, nè si ha memoria che altri di que’ tempi rinunciasse al vescovato per darsi a vita di romito, nè altra «ignora in quell’ età morisse a Roma fuorché la principessa santa Brigida detta contessa dalla santa (cbe intasa alle cose del cielo potè non por mente afla precisione de’ titoli o non fare tra di essi quella distinzione che si fa oggidì) che raou appunto il a3 luglio del i3)3. Alle quali cose se aggiungasi trovarsi ricordato fra gli estimatori e devoti della santa questo vescovo Alfonso, come tra gli altri fa ser Cristoforo di (jìaoo Guidini. esso pure discepolo di lei, e’I sapersi per diversi monumenti storici che questo buon vescovo fu più volle iu Toscana, e spesso pur rifece la via tra Avignone e Roma, portando al pontefice le rivelazioni dell’illustre sua penitente, e gli ordini di sollecitarne il ritorno in Italia, come fece dandovi fori» impulsi, ed accompagnandolo nel viaggio, sembra non poters* più dubitare non sia egli stesso a cui la santa accenna. E possiamo credere che venendo egli dalla corte d’Avignone col titolo di vicario per alcuna speciale commissione, recasse poi alla santa l’indnlgenza concedutale dal papa.

Del resto ne consta aver lui rinunziato alla sua cattedra vescovile