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Annotazioni alla Lettera 115.


(A) Quando era bìblico di Fiorenza. Cioè lettore di sagra Scrittura, detta comunemente Bibbia. Col nome di biblico costumasi Anche al presente in alcune parti d’Italia d’appellare gli spositori di sagra Scrittura da’religiosi di s. Domenico; e nella deposizione del cardinale Fra Bonaventura da Padova pel fatto della elezione d’Urbano VI, nominasi un tale Fra Bernardo di Firenze biblico di Parigi. Quidam venerabilis J’rater Bernardus de Florientia bibli~ cus Parisiensis. Il nome di bibbia è greco e significa’volume; ma per eccellenza dicesi solamente di quello in cu sta registrata la divina parola.. .

(Z?) Defiliti di Tìe.nincasn. Questi era fratello alla santa, ed insieme co’ fratelli Bartolomeo e Stefano era stato ascritto alla cittadinanza di Firenze, serbandosene in quella città tuttora il privilegio al libro delle provvisioni del 1370, ed intero si riporta dal signor Girolamo Gigli nella parte seconda del primo tomo al capitolo primo.

(C) Ringraziate misser Nicolaio della carità. Questi fu probabilmente Niccolò Soderini parzialissimo alla santa: come s’ha dalle lettere ch’ella gli scrisse; e dalla istoria di Scipione Ammirati; come ad altro luogo s’osserverà; e d’esso con molta lode si favella nella leggenda della santa. Essendo essa fuori ili Siena allorché scrisse questa lettera, mi fo a credere che ella stesse in Pisa, e sia dell’anno 1375 innanzi a’disturlu insorti tra’l pontefice e la repubblica di Firenze; e che v’adoperasse la mano d’aleuti pisano suo discepolo, dacché senesi della voce iNieolaio per Niccolò, alla lilaniera di Pisa, non usando d’ordinario quella di Niccolò, se uon se favellando d alcun pisauo.