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i o 7 perversa volontà, la quale volontà io non ho sottoposta con debita reverenzia al giogo della sai via obedienzia, quanto averei dovuto e potuto. Oimè disavventurala l’anima mia, che non son corsa con cuore,virile abbracciando la croce del mio dolcissimo e cariss;mo sposo Cristo crocifisso, ma sommi posta a sedere per negligenzia éd ignoranzia. Adunque io mi do.go e rendomi in- colpa a Dio e a voi, carissimo padre: pregovi pietosamente che m’assolviate (.B) e benediciate me e tutte le altre!

II. E pregovi ancora, padre carissimo, che vogliate adempire il mio desiderio, cioè di vedervi unito e trasformato in Dio; ma questo non potiamo avere, se noi non siamo uniti con la volontà sua. O dolcissima Bontà Eterna, che ci hai insegnato il modo a trovare la tua santa volontà. E se noi dimandassimo quello dolcissimo ed amantissimo giovine e clementissimo padre, egli ci risponderebbe e direbbe così: Se voi volete sentire e trovare il fuoco della mia volontà, fate che voi sempre siate abitatore della cella del1’anima vostra; la quale cella è uno pozzo, il quale pozzo tiene in sè l’acqua e la terra, per la quale terra, padre carissimo, intendo la nostra miseria, e che noi cognosciamo noi non essere per noi medesimi, ma Tesser nostro cognosciamo avere da Dio. 0 inestimabile ed infiammata carità, l’acqua viva è gionla, cioè il vero cognoscimento della sua dolce e vera volontà, che non vuole altro che la nostra santificazione. Adunque entriamo in questa profondità di questo pozzo, che per forza si converrà, abitandoci dentro, noi cognosciamo noi e la bontà di Dio: cognoscendo noi non essere, ci avviliamo umiliandoci, ed entriamo nel cuore arso, consumato ed aperto, come fenestra senza uscio, che non si serra mai: e mettendovi noi l’occhio della volontà libera che Dio ci darà, cpgnosciamo e vediamo che la sua volontà, non vuole" altro che la nostra santificazione. Amore, amore dolce, apreci, apreci la memoria a ricevere e a ritenere tanta bontà