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97 con uno cuore virile e non timoroso, vestendovi della dolce ed eterna volontà di Dio, la quale v’ha permesso e permette ogni pena che avete corporale e mentale » e. questo ha fatto e fa per vostra santificazione, e pei* smgulare amore donato a voi e non per odio. Orsù dunque con 1’ arme, e sconfiggiamo questo dimonio con la eterna volonti sua, e col pensiero cacciamo il pensiero, cioè con pensieri di Dio cacciare quelli del diavolo. E se voi mi diceste: io non posso pensare di Dio, nè dire l’officio, nè fare neuna altra buona operazione, sì per la infirmità, e sì per li molti contrarj che nella monte mi vengono, io vi rispondo non lasciate però, ma nella infirmità adoperate la pazienzia perocché in me si pruova, e nelle cogitazioni del dimonio adoperate 1’ officio, ed i pensieri sanli di Dio, non occupandovi la mente di stare a contrastare col dimonio, volendo per questo modo fare resistenzia a lui!
non fate così, perocché ella se ne occuparebbe più, ma fate ragione che sia fuore di voi, perocché la potete fare, perocché tanto sono dentro di voi, quanto la volontà consente, non consentendo, non sono entrati nella casa, ma bussano alla porta. Debbasi dunque levare l’anima, e non pigliare la saetta del dimenio, e con essa volerlo ferire, perocché noi ferirebbe mai, cioè di volere stare a contrastare con lui, ma è da pigliare la saetta della volontà di Dio e dell* odio e dispiacimento di sé, e con esso percotcrlo, rispondendo al dimonio se tutto il tempo della vita mia il mio Creatore mi volesse tenere in questa pena e fatiqa, io sono apparecchiato di volerla per gloria e loda del nome suo; e dire alle tentazioni: voi siate le mollo ben venute, e riceverle come carissimo amico, perocché sono cagione e strumento di levarmi dal sonno della negligenzia, e farmi venire a virtù. Godete dunque, ed esultale, e perseverate infino alla morte, ed innanzi morire che innovarvi dal luogo che Dio v’ha chiamato, ma con una pazienzia abbracciate la croce, nascondendovi tra «S. Caterina da Siena, Opere T. IV, 7