razione, perocché egli raguarda solo che modo possa tenere di farci gittare l’arme a terra, con la quale noi ci difendiamo perocché gli è più agevole averci nel pruno che nel secondo. L’arma nostra è questa, la santa orazione e le cogitazioni sante fondate nella dolce ed eterna volontà di Dio, nella quale volontà 1* anima non cerca sè per sè, ma sè per Dio,, il prossimo per Dio, e Dio per Dio, e non per propria utilità, inquanto Dio è somma ed eterna bontà, e degno d’essere amato e servito da lui, sicché dunque l’ama e serve in ogm stato e tempo che egli è: onde allora sta in su la rocca sicura, con un acceso ed ardito desiderio, levandosi sopra di sè, tenendosi ragione con uno odio santo «li sè medesimo, reputandosi degno delle pene e delle battaglie, ed indegno del frutto che seguita dopo la pena, e per umiltà si reputa indegno della pace e quiete della mente, e dilettasi di stare in croce con Cristo crocifisso. Egli si vuole satollare d’obbrobrj. di péna, di scherni, di villanie, purché egli si possa conformare con Cristo; perocché* vede che l’anima non si pu unire col suo Creatore, se non per amore, e per amore Cristo Jesù elesse questa vita per la più perfetta e migliore che avere potesse, e però egli ci insegnò, che ella era la via della verità e della luce, dicendo: Io son via, verità e vita, chi va per questa via non erra, anco va per la luce, e però i servi di Dio, volendolo seguitare, se possibile fosse loro di fuggire 1’ inferno, ed avere paradiso, ed uscire dal mondo senza pena non vogliono, anco con pena vogliono uscire dal mondo, campare dell’inferno, ed avere vita eterna, per conformarsi col loro diletto Cristo: oude se essi sono infermi godono, perchè veggono vendetta del corpo loro, e di quella legge perversa che impugna contro 10 spirito* e se essi sono in battaglie, ed in tenebre di mente, o in tentazione di bestemmia, o di disperazione, o d’infidelità o d’altra molestia che il dimonio 11 desse, essi godono per vera umiltà, reputandosi indegni della pace e non curano fatiche, ma attendono