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V. Costui non cade nel terzo difetto del giudicio, cioè di giudicare la volontà di Dio, altro che giustamente e con amore, e vedendosi amato da lui per amore riceve ogni cosa; nè cade ancora in giudicale la volontà dejdi uomini in alcuna cosa o in alcuno modo del mondo, nè per strazio, nè per ingiurie o j er persecuzioni che gli fossero dette o fatte da loro; ma giudica con una santa considerazione che Dio il permetta per suo bene, e che essi il fanno per provarlo in virtù, nè non gtudicarà mai li servi di Dio, nè le operazioni d’alcuna creatura, eziandio se vedesse il male espressamente, noi vede nè debbe vedere per giudicio, nè per mormorazione, ma per compassione il debbe portare dinanzi da Dìo, ponendo i difetti del prossimo sopra di sè. Così vuole l’affetto della carità, e non vuole che si faccia come fanno gl’ imperfetti acciecati ancora d’uno proprio amore di loro medesimi, che pare che si notrichino del giudicare lo creature, e non tantoché li uomini del mondo, ma li servi di Dio, volendoli mandare a loro modo, e se non vanno a loro modo, sono iscandalizzati in loro, e spesse volte sotto colore di compassione caggiano nella mormorazione.

Costui vuole ponere legge allo Spirito San lo, e non se n’avvede; perchè non se n’avvede? perchè lo dimonio l ha velato col velame della compassione, ma ella è più tosto una radicala invidia * e presunzione’, presumendo di sè di sapere alcuna cosa più che compassione; perocché s’ella fosse compassione e zelò della saltale dell’ani me ed onore di Dio, usarebbe la carità e dischiararebbe sè medesimo alle proprie persone di cui elli avesse’ pena, e così guadagnarebbesi

il prossimo suo e godarebbe se elli fosse largo in verità e con vero lume di vedere i differenti modi, e vie che Dio tiene co’servi suoi; onde dimostra la ìomma bontà che elli ha che dare, e pero disse Cristo benedetto; nella casa del Padre mio sono molte mansioni: e quale sarà quella lingua che possa narrare tanti diversi modi, e visitazioni, e. doui, e grazie che Dio fa, non tanto