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66 pena, quando disse a’discepoh suoi. Con desiderio ho desiderato, di fare questa pasqua: questa era la pasqua che vedeva compiuto il tempo, e venuto quello che tanto aveva desiderato, cioè di fare sacrificio del corpo suo al Padre per noi in sul legno della santissima croce.

Or così voglio dunque che facciate voi, perocché così fa l’anima innamorata di Dio, cioè che non schifa fatica che trovi, nè per dimonio, nè per obbedienzia; ma tanto gode quanto si vede sostenere, e tanto gode ed esulta quanto si vede più ligato corto dal prelato suo per obbedienzia, perocché vede quanto l’affetto e Ja volontà è più ligata quaggiù, tanto è più larga e ligata con Cristo. /..

III. E se mi diceste, che modo tengo quando sento le tenebre e la cecità della mente, che non pare che ci sia punto di lume; onde io mi possi attaccare a speranza; dicovelo, fratelli e figliuoli miei: voi sapete, che il peccato sta solo nella perversa e mala voluntà, e però 1’ anima, quando vede la buona voluntà in sè, che elegge innanzi la morte, che offendere attualmente il suo Creatore, debba allora abbandonare la confusione di sè, e andare per lo lume il quale trova d’una grazia nascosa nell’anima, la quale Dio gli ha data, e conservandoli la buona voluntà. Or a questa mensa dunque si debba pascere, esercitandosi in ogni santa operazione; e risponda alla confusione del dimonio, e dica. Se la divina grazia non fosse in me, io non avrei buona voluntà; ma seguitarci le malizie tue e le mie perverse cogitazioni; ma io mi confido in Domino nostro Jesù Cristo, il quale mi conserverà fino all’ultimo, della vita mia. Voglio dunque, che apriate l’occhio della ragione, fratelli miei, a conoscere voi medesimi, perocché nel conoscimento di noi medesimi 1 anima s* umilia; il qual conoscimento riceve per le molte tenebre e molestie delle dimonia,

cresce in sollicitudine ed in amore di Dio; perocché vede che senza lui non si può difendere, c trova in sè Dio per santa e buona voluntà. Così dunque abbiamo veduto