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28 a perfetta virtù con perseveranzia, se non con amore schietto e liberale, e senza mezzo di sè, cioè che non voglia servire Dio a suo modo, nè in parte, ina tutto e con tutto il cuore, e con tutta l’anima e con tutte le forze sue, e senza il mezzo della propria sensualità, In quale sensualità è,!» degna. d’odio e non d’amore, perché sempre ricalcitra e ribella al suo Creatore. Questa è quella parte che sempre dobbiamo odiare ili noi, e fare guerra con lei, e darle il contrario di quello che ella addimanda. Ma noi diremo, perchè modo posso venire a questo amore ed odio, poiché per altra via io non posso venire a virtù, nè perseverare nel bene cominciato? Rispondo, che col lume verremo ad amore ed odio, perocché la cosa che non si vede, non si-può conoscere, nè la malizia, nè la virtù sua, e non conoscendosi non s’odia e non s’ama; onde c’è bisogno il-lume dell’intelletto, cioè che lo intelletto sia alluminato del lume della santissima fede..
s H. L’occhio abbiamo nói, che è una delle potenziò dell’anima e della fede, riceviamo la impronta nel santo battesimo; ma se questo lume venuto al tempo della discrezione, non. è esercitato con la virtù, ma
offuscato con l’amore proprio e piacere del mondo, non potremo vedere; ma tolta questa nuvila, rocchio vede; e se la libera voluntà vuole aprire questo occhio, e ponersi per obietto Cristo crocifìsso, ed il puro, e schietto, e dolce amore che elli ci ha, che ci ama non per sua utilità, perocché sutilità non li poliamo fare, che non abbisogna del nostro bene; ma solo per fare utilità a noi, acciocché siamo santificati in lui.
Dico, che vedendolo tanto schietto, così schiettamente il riceve dentro nell’alfetto e volunlk sua: cdi quello amore che elli ha tratto del dolce ed amoroso Verbo, di quello amore ama il prossimo suo, amandolo puramente e fedelmente, cercando la sua salute, sovvenendolo giusta al suo potere, di quello che Dio gli ha dato a ministrare, e con quella perfezione l’ama e servo che elli ha trailo dal couoscitncnlo della divina