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220 A FRATE NICCOLO DI GHIDA 1 ’ » dell’ordine di monte oliveto fatta in AST1UZI0NE (A).

J. L’esorta ad abitare nella cella mentale del cojinosciraento di sè stesso e dello bontà di Dio in sè, dimostrando come da ciò s acquistano le fere virtù, e speci.duiente dell’umiltà, della carità, della pazienza cd obedienza al proprio prelato.

II. Della cella attuale e quanto sia pericoloso l’uscirne per cercare le vane conversazioni, e qua li lo sia utile il trattenervi si; onde lo consiglia a non volere abbandonare la cella fuor di quello cbe richiede l’obedienza dell’Ordine.

Al nome di Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

I. Ilarissimo figliuolo in Crislo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de’servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi abitatore della cella dello cognoscimento di voi e della bontà di Dio in voi, la quale cella è una abitazione che T uomo porta con seco dovunque va. In questa culla s’ acquistano le vere e reali virtù, e singularmente la virtù dell’ umiltà e della ardentissima carità; perocché nel cognoscimento di noi l’anima si umilia, cognoscendo la sua imperfezione, e sè non essale, ma Tesser suo il vede avere avuto da Dio. Poi dunque che cognosce la bontà del suo Creatore in sè, retribuisce a lui T essere ed ogni grazia che è posta