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205 A FRATE GIOVANNI DI BINDO DI DOCCIO DE’FRATI DI MONTE OLIVETO (A).

f I. L’esorta alla perseveranza della virtù, mostrando come questa non s’ottiene senza sostenere molte fatiche; e che iti ogni ’ stato ù necessario patire o senta merito per lo dimonio, o merito per Iddio.

II. Che c’ è necessario il lume della santa fede, per lo quale conosciamo noi stessi, e la divina bontà nel sangue di Gesù Cristo per poter sostenere le tentazioni e l’ingiurie cbe ci vengono dal demonio e dalle creatore.

.111. In qnal modo il demonio molesti i religiosi per fargli venire a tedio della virtù, ed abbandonare l’obbedienza dell Ordine, e del modo di mantenersi costante nelle medesime.

Si ditta 76« Al nome dì Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

I. ilarissimo figliuolo in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de’servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi costante, perseverante alla virtù, acciocché non volliate il capo in dietro a mirare 1 aratro, ma con perseveranzia seguitare la via de^la Verità; perocché la perseveranzia è quella cosa chi; è coronata, e senza la perseveranzia non potremo essere piacevoli, nè ac-