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N ’. 193 che èlli v’ha mostrata la via e insegnata la dottrina; dovetela seguitare dunque virilmente e senza alcuno timore servile, ma con timore santo, con speranza e fede viva, perocché Dio non vi porrà maggior peso che voi potiate portare; e con questa fede rispondere al «limonio quando vi mettesse timore nelle menti vostre dicendo: le battaglie e le fatiche dell’Ordine, ed il giogo dell’obedienzia tu non lo potrai portare; e dicendo: meglio è che tu ti parta e stia nella carità comune, o tu va in uri altra religione (Z?) che ti sia più agevole che questa, e potrai meglio salvare l’anima tua; non è da crederli, ma col lume della fede perse\erare nello stato vostro infino alla morte. Già sete levati, carissimi figliuoli, dalla bontà di Dio dalla puzza del secolo, e sete entrati nella navicella della santa religione a navigare questo mare tempestoso sopra le braccia dell’Ordine e non sopra le vomire, col timone della santa obedienzia, e ritto avete l’arbore della santissima croce, spiegatevi su la vela della sua ardentissima cariL,, con la quale vela giocnei ete a porto di salute, se voi vi soffiarete col vento del santo desiderio, con odio e dispiacimento di voi, con umile, obediente e continua orazione.

V. Or con questo vento prospero si gionge. e con perseveranzia al porto di vita eterna. Ma guardate che l timone dell’obedienzia non v’esca delle mani, perocché subito sareste a pericolo di morte. So certa, che se averete spogliato il cuore del proprio amore sensitivo, ed in verità vestili di Cristo crocifisso, cioè d’ amare lui schiettamente senza rispetto di pena o di diletto, eome detto è, voi il farete stando nella navicella dellOidine, ed abbraccerete l’arbore della santissima croce, seguitando le dottrine e le vestigie dell’ amile ed immacolalo Agnello, annegando ed uccidendo la vostra propria volontà con obedienzia pronta, che mai non allenti per alcuna fatica o per obedienzia incomportabile, ma sempre obedienti insino alla morte. O S. C/iìerina. Opere. T. IV. i3