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i 83 sava sangue. Tutto questo manifesta l’amore che Dio ha all* uomo, unde l’anima che sta in carità si diletta di questo medesimo cibo dell’anime, nè già il vuole pigliare per altro modo, che’l pigliasse Cristo dolce e buono Jesù, cioè che ella vuole con lui insieme sostenere, e però con allegrezza patisce fame e sete; scherni e villanie, molestie dagli uomini e dalle dimonia.

Qnesto agnello sopportò la nostra ingratitudine non ritraendo a dietro però di compire la nostra salute, dico che in questo ed in ogni altra cosa, l’anima che è in carità, quanto li è possibile si vuole conformare con lui, e seguitare le vestigia sue. Ella riceve con benignità sotto 1’ ale della misericordia sua chi l’avesse offeso, perchè vede che la bontà di Dio ha fatto a lei quello medesimo. Quanto è dolce dunque questa madre della carità. E veruna virtù che non sia in lei? No: ella none tenebrosa, perchè è la guida sua il lume della santissima fede, la quale è la pupilla dell’occhio dell’intelletto, che mena 1 affetto in quello che debba amare, ponendoli per obietto l’amore che Dio gli ha, e la dottrina di Cristo crocifìsso; unde 1’ affetto che col lume ha veduto sè essere amato, è costretto ad amare il suo Creatore, in verità mostrandolo con seguitare la dottrina della verità. Bene è adunque da levarsi dal sonno della negligenzia ed ignoranzia, e con sollicitudine cercarla nel sangue di Cristo crocifìsso, perchè nel sangue ci rappresenta questo dolce ed amoroso fuoco: per questo modo acquistarono la vita della grazia, per altro modo no. E però vi dissi, ch’io desideravo di vedervi in perfettissima carità, la quale ogni creatura ragionevole debba avere in sè, se vuole gustare Dìo nella vita durabile. Ma molto maggiormente ne sono obligati, ed è necessaria a quelli che hanno a reggere ed a governare anime, perocché è sì grande peso, che se fussero privati della carità, non portarebbero questo giogo senza offesa di Dio; non vuole essere tiepida, nè imperfetta la carità del prelato, ma perfetta con grandissimo caldo d’ a-