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i?4 sigliarei che, se essi volessero usare la perfezione, eleggessero innanzi la morte, e se essi si sentissero debili, fuggire il luogo, e la cagione del peccalo giusta al nostro potere. Questo consiglio medesimo, se neuno ve ne venisse alle mani, mi parrebbe che voi ed ogni servo di Dio il dovesse dare; perocché voi sapete che in neuno modo, non tanto per paura di pena o di morte, ma per.adoperare una grande virtù, non ci è licito di commettere una piccola colpa. Sicché dunque da’qualunque lato noi ci volliamo, non troviamo altro che difetti, che io non dubito, che se uno solo avesse tanta perfezione, che avesse data la vita per li casi che sono occorsi ed occorrono tutto dì, che il sangue - averebbe chiamalo misericordia, e legate le mani della divina giustizia, e spezzati i cuori di Faraone, che sono indurati come pietra di diamante, e non veggo modo che si spezzino altro che col sangue.

Oimè, oimè, oimè, disavventurata l’anima mia, veggo giacere il morto della religione cristiana, e non mi doglio nè piango sopra di lui: veggo la tenebre venuta nel lume, perocché dal lume della santissima fede ricevuto nel sangue di Cristo, gli veggo venire ad essere abbacinati e riseccata la pupilla dell’occhio, linde, siccome ciechi, gli vediamo cadere nella fossa, cioè nella bocca del lupo infernale, dinudali delle virtù e morti -di freddo; essendo dinudati della carità di Dio e del prossimo, e sciolti dal legame della carità, e perduta ogni reverenzia di Dio e del sangue.

Oimè, credo che le iniquità mie ne sieno state cagione.

Adunque vi prego, carissimo padre, che preghiate Dio per me, che mi toglia tante iniquitadi, e che io non sia cagione di tanto male o elli mi dia la morte; e pregovi che pigliate questi figliuoli morti in su la mensa della santissima croce, e ine mangiate qnesto cibo, bagnati nel sangue di Cristo crocifisso. Dicovi, che se voi e gli altri servi di Dio non ci argomentiamo con molte orazioni, e gli altri con correggersi di tanti mali, il divino giudicio verrà

la divina giusti-