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sima pace; e non raguardò alle nostre iniquitadi; ma raguardando alla inestimabile bontà sua. Voi dunque, membri e schiavi, ricomperati di così prezioso e glorioso sangue, dovete seguitare le vestigie sue. Bene vedete, che la prima dolce Verità s’è fatta regola e via, così dice elli. Ego sum via, veritas et vita: elli è quella via, che è di tanta dolcezza e di tanto lume, che colui che la seguita non cade in tenebre; e noi ignoranti, miseri, miserabili, sempre ci partiamo dalla via della luce, e andiamo per la via delle tenebre, dove è morte perpetua. Onde, carissimi padri e fratelli, io non voglio che facciamo più così, ma voglio che seguitiate la via dell’Agnello svenato con tanto fuoco d’amore, come abbiamo detto, che egli si fece tramezzatore a fare pace tra Dio e l’uomo; e però questa è dunque la via che io voglio che seguitiate, cioè che voi medesimi siate mezzo fra voi e Dio, cioè tra la parte sensitiva e la ragione, cacciando l’odio per l’odio, e l’amore per l’amore, cioè che abbiate odio e dispiacimento del peccato mortale, e dell’offesa fatta al nostro Creatore, ed odiate la parte sensitiva, legge perversa che sempre vuole ribellare a Dio, ed odio e dispiacimento dell’odio che avete col prossimo vostro, perocchè:

II. L’odio del prossimo, non è altro che offesa di Dio; onde più dobbiamo odiare, che noi odiamo, perchè se ne offende la propria Verità, che non dobbiamo odiare i nemici nostri che ci fanno ingiuria, e debbono avere quest’odio verso di me, perocchè colui che sta in odio mortale, odia più sè che il suo nemico. Onde voi sapete, che tanto è maggiore l’odio, quanto è maggiore la cosa che è offesa: e però maggiore odio ha colui che è offeso nella persona, che colui che è offeso in parole o in avere, perocchè veruna cosa è che sia tanto tenuta cara quanto la vita; e però l’uomo s’arreca a maggiore ingiuria l’essere offeso nella persona, e concipe più odio. Or pensate dunque voi, che non è comparazione dell’offesa che è fatta ad alcuno per la creatura a quella che si fa