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1 00 dica dolcemente che non è senza misterio, e senza necessità, e con providenzia e volontà di Dio; e però rimane in pace ed in quiete, e senza pena, perocché è vestito di questa volontà, e non si affanna di parole, participando con altrui i suoi pareri, anco s’ingegna d’ annegarli e- di mortificarli nel parere dolce di Dio, offerendoli ogni dubbio e timore che egli n’avesse; liberamente offera sè ed il dubbio che ha del prossimo suo dinanzi a Dio. Or con questa dolce prudenzia vanno e stanno coloro che sono alluminali di questo vero lume; unde in questa vita gustano vita eterna..

III. Il contrario è di coloro che sono ignoranti. Poniamo cbe servino a Dio, i quali pur s’hanno serbalo ancora de’ loro giudicai e de’ loro pareri colorati di virtù e di zelo d’amore; e per questo cadiamo spesse volte in grandi difetti, ed in molti scandali e inurraurazioni; e però c’è bisogno il lume vero e schietto.

Ma. non so che si possa bene avere, se non si perde la nuvola e la tenebre di noi, che il nostro parere non sia fermo, ma dia a terra. O lume glorioso: o anima annegata, perduta sei nel lume, perocché 11011 vedi te per te, ma vedi solamente il lume in te, ed in quello lume vedi e giudichi il prossimo tuo: così ved ed ami, ed hai in reverenzia il prossimo tuo nei lume, e non nel tuo parere, nè nel falso giudicio dato per zelo d’amore. Bene è d’aprire dunque e speculare con 1’ occhio dell’intelletto nostro, con la perduta ed annegata volontà, e così col lume dell’amore vero e reverenzia della volontà di Dio, e di quella de’suoi servi acquislaremo.il lume, e giugnaremo alla perfetta e vera purità, e non saremo scandalizzati ne’servi di Dio; perocché non ne saremo fatti giudici, ma saremo consolati in loro, e dello stare e dell’andare, e d’ogm loio operazione ‘ oderemo, avendo giudicalo e veduto la volontà di Dio in loro. Orsù dunque, carissimo padre e figliuolo, poniamei al petto della divina carità, e ine gustiamo questo dolce e soave latte, il quale ci farà venire alla perfezione de’santi, e seguitare le