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gl’infedeli; e che non riceviate di questo fare impedimento da questi membri putridi che sono ribelli a voi: pregovi, e voglio che usiate uno santo inganno con loro, cioè con la benignità, come detto è (Ad Rom. 12); perocchè questo li sarà uno fuoco d’amore e carboni accesi che gitterete sopra i capi loro, e per questo modo gli averete presi, e la sustanzia temporale e le persone loro, dandovi ajuto in fare la guerra vera sopra gl’infedeli. Così fece il nostro dolce Salvatore, perocchè gittando tanto fuoco, e caldo d’amore sopra coloro che erano ribelli a lui, seguitava a mano a mano che eglino erano ajutatori e portatori del nome di Dio, siccome fu quello dolce banditore di Paulo, che essendo lupo, diventò agnello e vasello dolce di elezione; che di quello fuoco, che Cristo gli aveva pieno il vasello suo, di quello portava per tutto quanto il mondo, i cristiani traendo de’ vizj e piantando in loro le virtù, e gl’infedeli traendo d’errore e d’infidelilà, e porgendoli il lume della santa fede. Or così vi dice, e vuole la prima e dolce verità, che voi facciate, e di quello che avete ricevuto, di quello date. Pace, pace, pace, babbo mio dolce, e non più guerra; ma andiamo sopra i nemici nostri, e portiamo l’arme della santissima croce, portando il coltello della dolce e santa parola di Dio. Oimè, date mangiare agli affamati servi suoi, i quali aspettano voi, e questo tempo con grandissimo ed ardentissimo desiderio. Confortatevi, confortatevi, padre, e non prendete amaritudine affliggitiva; ma prendete amaritudine confortativa, avendo amaritudine del vituperio, che vediamo del nome di Dio. Confortatevi per esperanzia, che Dio vi provederà alle vostre necessità e bisogni. Non dico più, che se io andasse alla volontà, io non mi restarci infino che io avesse la vita in corpo: perdonate alla mia presunzione, ma il dolore e l’amore che io ho all’onore di Dio ed alla esaltazione della santa Chiesa, mi scusi dinanzi alla vostra benignità: più tosto vel direi a bocca, che per scrittura, perocchè io cre-