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suo. Su dunque, padre, e non più negligenzia: drizzate il gonfalone N della santissima croce, perocchè coll’odore della croce acquisterete la pace. Pregovi, che coloro che vi sono ribelli, voi gl’invitiate ad una santa pace: sicchè tutta la guerra caggia sopra gli infedeli. Spero per l’infinita bontà di Dio, che tosto manderà l’ajutorio suo. Confortatevi, confortatevi e venite, venite a consolare li poveri, i servi di Dio e figliuoli vostri; aspettiamovi con affettuoso e amoroso desiderio. Perdonatemi, padre, che tante parole v’ho dette: sapete che per l’abondanzia del cuore la lingua favella (Luc. 6). Son certa, che se sarete quello arbore che io desidero di vedervi, che neuna cosa vi impedirà.
V. Pregovi, che vi mandiate proferendo come padre in quel modo che Dio v’ammaestrerà, a Lucca ed a Pisa O, sovvenendoli in ciò che si può, ed invitandoli a star fermi e perseveranti. Son stata a Pisa ed a Lucca infino a qui invitandoli quanto posso, che lega non faccino con membri putridi, che sono ribelli a voi; ma essi stanno in grande pensiero, perocchè da voi non hanno conforto, e dalla contraria parte sempre sono stimolati e minacciati che la faccino; ma per infino a qui al tutto non hanno acconsentito. Pregovi che ne scriviate anco strettamente a messer Piero P, e fatelo sollicitamente, e non indugiate: non dico di più.
VI. Qui ho inteso che avete fatto i cardinali Q: credo che sarebbe onore di Dio e meglio di noi, che attendeste sempre di fare nomini virtuosi: se si farà il contrario, sarà grande vituperio di Dio e guastamento della santa Chiesa: non ci maravigliamo poi se Dio ci manda le discipline e’ flagelli suoi, perocchè giusta cosa è. Pregovi, che facciate virilmente ciò che avete a fare, e con timore di Dio.
VII. Ho inteso ch’il maestro dell’Ordine nostro R voi il dovete promuovere ad altro benefizio, unde io vi prego per l’amore di Cristo crocifisso, che se egli