Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/34

xxviii

scrittore sanese non abbiamo potuto ritrovare: ond’è che tutto che il padre Burlamacchi d’alcuni pochi dei medesimi non abbia lasciato di fare in qua e in là qualche osservazione di passaggio, pensammo di proposito fare di tutte le voci cateriniane una raccolta con delle note sopra il sanese dialetto. Questo fa senza dubbio una piccola distinta provincia nel nostro parlare, come si riconosce nel vocabolario nazionale che ne compilò Adriano Politi, e nelle sue lettere apologetiche in difesa del medesimo; e nel discorso del cavaliere Scipione Barbagli nel suo Turamino; e in tante giudiziose osservazioni che ne fecero dentro alle prose loro monsig. Claudio Tolomei, Celso Cittadini, e altri sanesi valenti accademici, dietro a’ quali il P. Felice Felici della Compagnia di Gesù nel volgarizzamento del suo latino Dizionario giudicò distinguere le voci sanesi dalle fiorentine.

Per ultimo il signor Apostolo Zeno, fregio illustre di tutta l’italiana moderna letteratura e onor singolare de’ fasti dell’Accademia sanese, nell’avviso che porta ai lettori in fronte al suo compendiato Vocabolario fiorentino, prima di licenziarsi protesta che la lingua sanese ha nelle sue ragioni delle distinte ben ricche miniere per l’italiana locuzione, nelle quali egli dice non poter metter mano (come pare che avrebbe voluto) per non isconfinare di là dal ristretto della raccolta dell’Accademia di Fiorenza.

E senza tutte queste cose basterebbe ad accreditar Siena nel suo favellare autorevole il Catalogo di tanti sanesi egregj scrittori volgari, i quali in 42 ben grossi volumi si contengono, secondo la nostra pubblica significazione riportata negli atti di Lipsia del 1707, che pure da noi si registra al giorno ultimo di maggio del nostro Giornale sanese di nuovi nomi e testi accresciuta1.

  1. Giornale sanese di Girolamo Gigli in Roma, presso Francesco Gonzaga, 1718.