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» 23o AD UN GRAN PRELATO (A * / I. Dello zelo della salute de’prossimi che dobbiamo avere, consideraodo il desiderio e la faine ch’ebbe della nostra salute Gesù Cristo in croce, ed in tutta la sua vita, ed ha sem* pre, conforme manifestò ad una sua dirotissima serva, onde esorta il detto prelato ad annegare la propria volontà, cercando la salute deU’anime, ed amando Dio tutto per gloria sua, non per propria utilità.
II. Dei disordini che cagiona nella santa Chiesa 1’ amor proprio de’ prelati, ed il non riprendere li sudditi; onde lo stimola a destarsi da una tal negligenza, confidando nella divina bontà e nel sangue di Gesù Cristo.
Al nome di Jesà Cristo crocijisso e di Maria dolce.
I. H^everendo e carissimo padre in Cristo Jesù.
Io Catarina, serva e schiava de* servi di Jesù Cristo crocifisso, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi affamato del cibo della creatura per onore di Dio, imparando dalla prima dolce Verità, che per fame e sete che egli ha della nostra salute muore. Non pare che questo Agnello immaculato si possa saziare, grida in croce satollato da obbrobrj, e dice che ha sete: poniamo che corporalmente esso avesse sete, ma maggiore era la sete del santo desiderio che egli aveva della salute ddl’anime. 0 inestimabile dolcissima carità, e non pare che tu dia tanto,