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vatori dei comandamenti ’ suoi, e se ci cadesse cogitazione nel cuore; io non posso seguitare questa perfezione, perocché mi sento debile e fragile,’ ed imperfetta, e per la illusione del dimonio, e per la fragilità .della carne, e per le lusinghe ed inganni del mondo sono indebilita. E veramente, riverendo padre, è così, perocché colui (B) che seguita questo, diventa debile e sì pauroso, e timoroso di timore servile, che come fanciullo, teme dell’ombra sua, e più l’ombra della creatura che l’ombra sua, ed intanto abbonda in lui questo timore che non si cura per non dispiacere alle creature, e per non perdere lo stato suoj che il suo Creatore sia offeso o d’offenderlo; ma se egli è prudente e savio, fugge, alla madre, e nel suo grembo diventa sicuro e perde ogni timore. Onde la inestimabile bontà ha posto rimedio contra ogni nostra debilezza con la sua ineffabile carità; perocché ella è quella dolcissima madre che ha per nutrice la profonda umiltà, e nutrica tutti li figliuoli della virtù, e niuna virtù può avere vita, se non è conceputa e partorita da questa madre della carità. Così dice quello innamorato di Paolo, raccontando molte virtù che nulla li vale senza la carità.

Adunque seguitate quelli veri pastori che seguitalo Cristo crocifisso, perocché furono uomini come voi, e potente è Dio come allora, perocché elli è incommutabile, ma essi tenevano le vestigie sue, e conoscendo la debilezza loro, fuggivano umili, abbattuta la superbia dell’onore ed amore proprio di sè, e fuggivano alla madre della vera carità, ed ivi perdevano ogni timore servile, e non temevano di correggere li sudditi loro, perchè tenevano a mente la parola di Cristo; cioè non temete Colui che. può uccidere il còrpo, ma me. E non me ne maraviglio; perocché l’occhio loro ed il gusto non si pasceva di terra; ma deH’onor

di Dio e della salute delle creature, volendo servire e ministrare le grazie spirituali e temporali, e come di grazia avevano ricevuto, di grazia davano, non vendendo per- pecunia,’iiè per.simonia, ina face-