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212 „ il debito vostro. So’ certa, clie se avrete vero lume, il farete compitamente, altrimenti no; e però vi dissi, che io desiderava di vedervi alluminato d’ uno vero e perfettissimo lume. Pregovi per amor di Cristo crocifisso, e di quella dolce madre Maria, che vi.studiate di complire di voi la voluntà di Dio ed il desiderio mio, ed allora riputerò beata, 1’ anima mia: non è più tempo da dormire, ma da destarsi dal sonno della negligenzia, e levarsi dalla cecità - della ignoranzia, e realmente sposare la » verità con l’anello della santissima fede, non tacendola per veruno timore,, ma largo e liberale, dir sposto a riare la vita se bisogna; tutto ebbro del san-r gue.dell’umile ed. immacolato Agnello, traendolo delle mammille della dolce sposa sua; cioè della santa Ecclesia, la quale vediamo^ tutta smembrata. Ma spero nella somma ed eterna bontà di Dio, che li renderà membri sani e non infermi, odoriferi e non putridi, e fabbrica rannosi questi, membri sopra le spalle de’veri servi di Dio amatori,della, verità con molte fatiche,.

sudori e lagrime, ed umile, continua e fedele orazione.

AJtro non vi dico: confortatevi in croce con Cristo dolce Jesù; umilmente mi vi raccomando. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore. #s(f/,, v;.. t f. \ . IV. Siate, uno padrone in cotesta città ad, annun-, ciare virdmente la verità di papa Urbano VI (F). Sommo, e vero pontefice, ed in tutto vi studiate,di mantenerli nella fede, obbedienzia e riverenzia della santa Ecclesia e della santità sua.’* ? »!

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