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309 saremo fedeli, ma infedeli sposi delia verità, perchè questo lume è quello mezzo che fa 1’ anima fedele: dilungala dalla bugia della propria sensualità, e falla correre per la dottrina di Cristo crocifìsso, il quale è essa verità: fa il cuore maturo, stabile e non volubile, cioè a dire, che per fatica non si muove con impazienzia, nè per consolazione con disordinata allegrezza; in ogm cosa è ordinato, e pesato ne’coctumi suoi. Tutto il suo operare è fatto con prudenzia, e con lume di gran discrezione; e siccome prudentemente adopera, così prudentemente parla, e prudentemente tace, dilettandosi più d’ udire le cose necessarie, che parlare senza bisogno. Questo perchè è?

perchè con lume ha veduto nel lume, che il dolce Dio eterno si diletta di poche parole (/?) e di molte operazioni; senza il lume non l’avrebbe conosciuto, e però avrebbe fatto tutto il contrario, parlando molto e facendo poco. Il cuor suo andrebbe a vela, che nella allegrezza sarebbe leggiero con vanità di cuore, e nella amaritudine si troverebbe con disordinata tristizia. In ogni male è atto a cadere quelli il quale è privato di lume: e così colui che nel lume della verità eterna ha veduto lume, è disposto e atto a venire a grande perfezione, e vienvisi; con sollecitudine ed odio santo di se, ed amore della virtù esercita la vita sua; ma in altro modo, non: anco sarebbe tutta imperfetta e corrotta la vita, sarebbono corrotte tutte le sue operazioni!

della ragione avrebbe fatta serva, e della sensualità donna: ciò che Dio gli desse piglerebbe in morte; in qualunque stato si fosse, non renderebbe a Dio il debito suo, nè al prossimo, nè a sè; cioè di rendere a Dio l’onore di amarlo schiettamente senza rispetto di sè, ma solo perchè gh è degno d’ essere amato, perchè egli è somma ed eterna bontà; a sè non renderebbe odio, il quale si debbe rendere, odiando la propria sensualità, con aggravare le colpe sue passate e presenti con vero dispiacimento; dolendosi più S. Caterina da Siena. Opere. T. III. f 14