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i88 è per la verità è contro alla verità; chi non fu allora per Cristo in terra padre Urbano VI, fu contra à lui; e però vi dico che voi con lui insieme faceste male, e posso dire che sia eletto-uno membro del diavolo, che’se fosse stato membro di Cristo, arebbe eletto innanzi la" morte che consentito a tanto male, perocché egli sa bene la verità e non si può scusare per ignoranzia. Ora tutti questi difetti commettete, ed avete commessi in verso questo dimonio, cioè di confessarlo per papa, ed egli non è così la verità, e di fare la reverenzia a cui voi non dovete: partiti vi sete dalla luce, ed itene alle tenebre; dalla verità e congiunti alla bugia: da qualunque lato io non ci trovo altro che bugie; degni sete di supplicio; il quale supplicio veramente io vi dico e ne scarico la coscienzia mia, che se voi non ritornate all’obbedienzia con vera umiltà, verrà sopra di voi. O miseria sopra miseria, o ciechità sopra ciechità, che non lascia vedere il male suo, nè danno dell’anima e del. corpo; che se il vedeste, non vi sareste così di leggieri, con timore servile, partiti’ dalla verità, tutti passionati come superbi e persone abituate arbitrarie nelli piaceri e diletti umani. Non poteste sostenere non solamente la correzione di fatto attualmente (G), ma la parola aspra reprensibile vi fece levare il capo, e questa’è la cagione perchè vi sete mossi, e ci dichiara ben la verità che prima che Cristo in terra vi cominciasse a mordere, voi il confessaste e riveriste come vicario di Cristo che egli è!
ma * ultimo frutto, che è uscito di voi, che germina morte, dimostra che arbori-voi sete, e che il vostro arbore è piantato nella terra della superbia che esce dall’ amor proprio di voi, il quale amore v’ ha tolto il lume della ragione. .
IV. Oimè, non più così per amor di Dio: pigliate lo scampo da umiliarvi sotto la potente mano di Dio, ed all’obbedienzia del vicario suo, mentre che avete d tempo", che passalo il tempo non c’ù più rimedio.
Riconoscete ‘le colpe vostre, acciocché vi poliate umi-