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181 Annotazioni alla Lettera 30, (.1) Era cjjiicsli della nobile famiglia Baduana d» Padova, generale dell’Ordine degli eremiti di s. Agostino, e amico del Petrarca, che gli scrisse una lettera por consolarlo della morte d’un fratello.
Fu crealo cardinale da Urbano, probabilmente nella prima creazione del «378, nel cui partito si mantenne. Che di verità cadesse in questanno. provasi da monsignor d’Atlirlij e dall’Oldoino nell’aggiunta al Ciaccone, dall’ avere e"Ii in qualità di cardinale sottoscritta la donazione «lei reame di Napoli; fatta da Urbano a Carlo di Durazzo l’anno i38i, da due decreti pubblicati da Clemente VII gli anni 1378 e 1379, in cui numerasi tra’ cardinali del.
I I mulo; e da questa medesima lettera di santa Caterina, iu cui il fa già cardinale, n
tale potè ella averlo Panno 138^, dacché già di quattro anni aveva la santa finiti i piorni del suo mere. 1 due storici sanesi confermano questo stesso, rapportando tome egli, già cardinale, venne a Siena ai cinqae di febbrajo dell’anno 1079, mandatovi da Urhauo a por 6ne all.id.ire dalla restituzione di Talamone, di cui altrove si favellerà, e che in Duomo predico al popolo a favore della legittima elezione di quel pontefice. E della immunità ecclesiastica fu difensore sì zelante, che per lei sostenere ebbe in sorte di dare gloriosamente la vita, ucciso in Horaa al ponte s. Angelo, mentre portavasi a s. Pietro, di saetta Inculagli da empio sicario, per indotta di Francesco da Carrara si_uore di Padova, alle cui violenze contro la Chiesa era si egli opposto con orle petto, tulio che suddito e congiunto di sangue; ond’è ibe comunemente dagli scrittori viene onorato del lilolo dir beato. Il Sdozio, che dagli scrittori del partito d Libano richiede maggior moderazione nello scrivere, non la lieue nel grado che si conterrebbe inverso di si eccelso personaggio, qoal In questo esimio cardinale, della cui testimonianza di tal maniera tavella. Sedtiudacine plenum est, tjuod legitnr in depasitione Bona\entnrae cardino!is de 1 adita, car.itnaleni Btrtrandnm Latgerii meditatimi ea tempestate secessione tu a reliquis cardinalibns et rediliirutn Jìtisse ad Vrbannm, nisi itnpedilus ab ìpsis Jiiisset. C ome se egli trecento ann di poi avesse meglio potuta sapere una risolutone presa e uon effettuata da questo cardinale dello comunemente di Glandeve, il quale è cerio, pel testimonio dallo stesso Baluzio, essere stato l’ultimo dei cardinali oltramontani a staccarsi da Urbano, di quello potesse saperla il cardinale di Padova, che allora in Homa viveva, e ne dà fede giurata. Dia appo questo autore, lutto quello che adducesi a favore della causa d’Urbauo è falso, troppp ardito e temerarie; ove con tutta sicurezza si dee dar fede a quelle testimonianze che s’arrecauo a prò di quella di Clemente. È incerto l’duno di sua morte,