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anime, e alla esaltazione della santa Chiesa, siccome figliuolo vero suo notricato da sì dolce madre. Ora in questo dimostrerete la divina dolce carità insiememente con la pazienzia. Siatemi largo, caritativo spiritualmente, come detto è, e temporalmente: pensate che le mani de’poveri v’ ajutino a porgere e recare la divina grazia.

Voglio che cominciate una vita ed uno vivere nuovo; non più dormite nel sonno della negligenzia ed ignoranzia.

III. Siatemi, siatemi campione vero. Io v* ho detto che io desidero che siate uno agnello a seguitare il vero Agnello. Ora vi dico che vogho che siate uno leone forte a gittare il mugghio vostro (Z?) nella santa Chiesa, e sia sì grande in voce ed in virtù, che voi aitate a risuscitare li figliuoli morti, che dentro ci giacciano. E se diceste, dove avrò questo grido e voce forte dell’Agnello? che secondo l’umanità non grida, ma sta mansueto, e secondo la divinità dà potenzia al grido del figliuolo con la voce della smisurata sua carità, sicché, per la forza e potenzia della divina essenzia, e dèll’amore che ha unito Dio con 1’ uomo, con questa virtù è fatto l’Agnello uno leone, e stando in su la cattedra della croce ha fatto sì fatto grido sopra del figliuolo morto deir umana generazione che li ha tolta la morte e data la vita. Or da costui riceveremo la forza, perocché l’amore che trarremo dell obietto del dolce Jesù, ci farà partecipare della potenzia del padre. Bene vedete che egli è così, che ne dimonio, nè creatura ci può costringere a uno peccato mortale; perocché ha fatto l’uomo libero e potente sopra di sè. Nell’ amore partecipiamo il lume e la forza dello Spinto Santo, il quale è uno mezzo che lega 1 anima col suo Creatore, ed illumina l’intelletto ed il conoscimento, nel quale lume partecipa la sapienzia del figliuolo di Dio. O carissimo padre, scoppino e divellinsi li cuori nostri a vedere in che stato e dignità la infinita bontà ci ha posti, sì perla creazione, dandoci la immagine sua, to per la ricompera-