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inorato dell’onore di Dio e della salute della creatura, non riguarda sè; ma farà come l’uomo che ama, che il cuore e l’affetto suo non sarebbe trovato in sè, ma in quello che egli ha posto l’amore suo; ed è di tanta virtù l’amore che di colui che ama, e della cosa amata fa uno cuore ed uno affetto, e quello che ama l’uno ama l’altro; perocché se vi fosse altra divisi ne d’amore, non sarebbe perfetto, e spesse volte ho veduto che quello amore che avremo ad alcuna cosa, o per nostra utilità, o per alcuno diletto che noi trovassimo in essa, o piacere, non si cura per venire ad effetto, nè di villania-, nè d’ingiuria, nè di pena che ne sostenga, e non riguarda alla fatica, ma guarda solo d’adempire la sua volontà della cosa che egli ama.

III. 0 padre carissimo, non ci lasciamo fare vergogna alli figliuoli delle tenebre, perocché gran confusione è ai figliuoli della luce, cioè ai servi di Dio che sono eletti e tratti dal mondo, e singolarmente ai fiori ed alle colonne che sono posti nel giardino della santa Chiesa. ’V oi dovete essere fiore odorifero e non puzzolente, vestito di bianchezza di purità con odore di pazienzia, ed ardentissima carità, largo e libeiale

non stretto, imparando dalla prima Verità che per larghezza die la vita. Or questo è quello odore che dovete gettare alla sposa dolce di Cristo che si riposa in questo giardino. O quanto sì diletta questa dolce sposa in queste dolci e reali virtù! Costui è figliuolo legittimo, e però ella il pasce, e nutrica al petto suo, dandoli il latte della divina grazia, la quale è atta e sufficiente a darci la vita dell’ eterna visione di Dio!


Così disse Cristo a Paoluccio (B): Bastiti Paolo la grazia mia. Dico che sete colonna posta a guardare il luogo di questa sposa, onde non dovete essere debile, ma forte, perocché la cosa debile, ogni piccolo vento che venisse, o per tribolazione o per ingiuria che ci fosse fatta, o per troppo abbondanzia di prosperità e delizie, o grandezze del mondo, l’uno vento e l’altro ’a farebbe cadere. Io voglio dunque che siate forte,