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I ’ ’ x i58 Figliuolo di Dio: quasi voglia dire il dolce Jesù: Io ho consumato ed adempito ciò eh’ è scritto di me, consumato è il desiderio penoso che avevo di ricomprare l’umana generazione; onde, io godo ed esulto; che io ho consumata iquesta pena, ed ho adempita l’obbedienzia posta dal Padre mio, la quale avevo tanto desiderio di compire. O maestro dolce, bena ci hai insegnata Uct via e la dottrina, e bene dicesti verità che tu eri via, verità e vita; perocché colui che seguita la, via è la dottrina tua non può avere in sé morte, ma riceve in sé vita durabile; e non è riè dimonio, nò creatura, nè ingiuria ricevuta che gli possa togliere se egli non vuole. Vergognisi, vergognisi dunque l’umana superbia dell’uomo, il piacimento e l’amore proprio di sè medesimo di vedere tanta bontà di Dio abbondare in lui tante grazie e benefìci ricevere per grazia e non per debito, e non pare che lo stolto uomo senta, nè vegga tanto caldo e calore di amore, che se fossimo di pietra dovremmo già essere scoppiati.

II. Oimè, oimè, disavventurata me, io non ci so vedere altra cagione, se non che 1’ occhio del conoscimento non si vuole riguardare in su l’arbore della croce, dove si manifesta tanto caldo d’amore dolce e soave; dottrina piena di frutti » che danno vita dove è larghezza; in tanto che ha aperto e stracciato il corpo suo per larghezzaha svenato sè medesimo, e fattoci bagno e battesimo del sangue suo; il quale battesimo ogni dì possiamo e dobbiamo usare con grande amore e continua memoria, che siccome nel battesimo del1’ acqua si purifica l’anima dal peccato originale, e dàlie la. grazia* così nel sangue laveremo le nostre iniquiladi ed impazienzie, e morravvi ogni ingiuria, e non la terrà a mente, nè voralla vendicare, ma riceverà la plenitudine della grazia, la quale grazia il menerà per la via dritta. Dico dunque, che vedendo questo l’anima non si può tenere, che al tutto non anneghi ed uccida la sua perversa voluntà sensitiva, che sempre ribella a sè ed al suo Creatore; ma come inna-.