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l57 bene suo. Egli è quello legame, che poiché 1* uomo perdè la grazia per Io peccato commesso, uni e legò Dio nella natura umana, ed ha fatto uno innesto in noi, perocché la vita s’è innestata nella morte, sicché noi morti abbiamo avuta la vita per 1 unione sua. E perchè Dio fu innestato nell’uomo, Dio ed uomo corse come innaindrato all’ obbrobriosa morte della croce.

In su questo arbore si volse innestare questo Verbo incarnato, e non l’ha tenuto nè chiodi, nè croce, ma l’amore, perocché non erano sufficienti a tenere Dio ed uomo. Egli è quello dolce maestro che è salito in cattedra ad insegnarci la dottrina della verità, la quale l’anima che la seguita non può cadere in tenebre. Egli è la via onde noi andiamo a questa scuola, cioè a seguitare le operazioni sue: così disse egli. Io son via, verità e vita; e così è veramente padre; perocché colui che seguita questo Verbo per ingiurie, per strazj, per scherni, con obbrobrj, pena e tormenti, con la vera e santa povertà, umile e mansueto a sostenere ogni ingiuria e pena con vera e buona pazienzia, imparando da questo maestro che n’è via, perchè - egli l’ha fatta e tenuta osservala in sè medesimo, rende ad ogni uno bene per male, e questa è la dottrina sua. Bene vedete con quanta pazienzia egli ha portato e porta le nostre iniquitadi che pare che faccia vista di non vedere, benché quando verrà il punto ed il termine della morte, allora mostrerà che egli abbi veduto, perchè ogni^ colpa sarà punita, ed ogni bene sarà rimunerato: odi grande pazienzia, che non riguarda all’ ingiurie che gli sono fatte in su la croce; ode il grido de’giudei che dall uno lato gridano, crocifiggi, e dall’altro che egli discenda dalla croce, ed egli grida!

padre, perdona: e non si muove punto, perchè dicano che egli discenda, ma persevera insino all’ultimo, e con grande letizia gridò e disse: Consummatum est: e poniamo che ella paresse parola di tristizia, ella era di letizia a quella anima consumata, ed arsa nel fuoco della divina carità del Verbo incarnato del