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i46 III. Ma mi pare che la Chiesa di Dio n’abbi grandissimo caro de’buoni ministratoli, perocché è tanto ricresciuta la nuvola dell’amore proprio di noi nell’occhio dell intelletto, che niuno pare che possa vedere nè conoscere questa verità, e però non l’amano, perocché, essendo ripieni dell’amore sensitivo e particolare di loro medesimi, non possono empire il cuore e l’affetto deH’amore della verità, e così si trovano in bugie e menzogne le bocche di coloro che sono fatti annunziatori della verità. Ed io, carissimo padre, ve ne posso render ragione che egli è così, perocché nel luogo, dove io so (B)) lasciamo andare’de’secolari che si trovano cattivi assai e pochi de’buoni: ma de* religiosi e cherici secolari, e singularmente li frati men-!

dicanti, li quali sono posti dalla dolce sposa di Cristo per annunziare e bandire la verità, essi si scordano della verità, ed in pulpito la mengano (C); credo che i miei peccati ne siano cagione: questo dico per lo interdetto che egli * hanno rotto (D), e non tanto che essi abbino fatto il male, ma essi consigliano una parte; che ce n’è, che con buona coscienzia si può celebrare, e li secolari andarvi,

dicono, che chi non vi va, commette difetto, ed hanno messo il popolo in tanta eresia (E), che è una- pietà pure a pensarlo non tanto che a vederlo, e questo lo fa dire e fare il timore servile degli uomini, cd il piacere umano ed il desi-r derio delKofferta. Oimè, oimè, io muojo e non posso morire a vedere essere privati della verità: quelli che dovrebbero morire per la verità.. .


IV. Voglio dunque, dolce padre mio, v’innamorate della verità, acciocché il santo principio che faceste, conoscendo che la sposa di’ Cristo aveva.bisogno di buono e santo pastore, e per questo vi metteste senza timore ad ogni cosa (F): acciò dunque che questo iu voi si vegga in effetto con perseverauzia, io vi prego che siale all’ orecchio - di Cristo in lerra/a suonarli continuamente questa verità; sicché in essa verità reformi la sposa sua; e diteli con cuore virile che la