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Annotazioni alla Lettera 23.
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’i -iiii. ■ ’, (A) Al cardmnl Pietro d’Ostia. Fu quest» della famiglia d’Estaing (de stagno)’, francese, della provincia di Rovcrgna: frate benedettino, poi vescovo di s. Flour, quindi arciccscovo di Bóurges, e finalmente creato cardinale da Urbano V nel 1370. Poco stanici ebbe il governo della provincia del patrimonio, e riconquistò Perugia ribellata at pontefice. Nel 1371 fu trasferito alla legazione di Bologna, nella quale occasione la santa gli scrisse la presente lettera. La sua.legazione incbludeva il Bolognese, la Romagna, laMarca d’Ancona, la Terra di s. Agata, la Mnssa Trebaria ( nel Ferrarese) la città e contea d’Urbino. Difficilissimo poi era questo governo n que1 giorni per la grande inclinazione delle città a rivoltarsi, e per la guerra ostinala che da più anni facevasi dai Visconti alla Chiesa. Era agli stipendi di questo Giovanni Aguto inglese e confederato Amedeo conte di Savoja, co’ quali congiuntosi il cardinale, guidò sì saviamente la cosa che costrinse i Visconti a venire ad una tregua d’ un anno; la quale diventò pace ferma nel 1Fu per conforto di questo cardinale e di santa Caterina, che Gregorio XI si risolvette di venire in persona a portare un qualche rimedio agli infiniti mali d’Italia.
(B) Se avete fame di vedere levato il gonfalone della santissima croce. A secondare gli impulsi della santa e i desiderj del pontefice, fu dispostissimo quest’illustre cardinale; ond’è che s’intromise in una lega de’principi d’Occidente coll’imperadore greco a danni de’ Turchi, raccogliendone laude d’avervi impiegata tutta la sua industria, se non potette avere per altrui difetto la gloria di condurla ad effetto.