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Annotazioni alla Lettera 21.

  • („/) Piante nuove. Intende alcuni de’ nuovi cardinali che cominciavano a portarsi male. % (It) Che debite mere. E mirabile la libertà di spirito che usava questa verginella scrivendo ad I rbano; nondimeno si sa che egli non se ne sdegnava. I)t qoi si potrebbe argomentare che Urbano, comechè aspro e severo, non fosse quale il dipinsero i suoi nemici.

(C) Fate le cose vostre segrete, e con modo,

non senui modo.


Che ad Urbano facesse bisogno d’ addolcire 1’ asprezza di sna natura, e di moderare un poco quei movimenti subiti che la natura gli porgea, come ella poi aggiunge, lo assicurano gli autori di comune consentimento, e quegli ancora, che più per lui hanno parteggiato colla penna. Il Maimbourg, il quale però non è di questo numero, non lascia d’avvertire, che di tale mancanza ne venisso i preso da santa Caterina, dicendo. Elle luy consolile dr se radoucir un pru en rrlachant (/uriche chose dn cette trup grand severitè, tjnì luy fossati tarit (Tennemis. Che egli poi nel suo governo si dovesse dipoi tare cou modo, senza modo, come appunto favella la santa in altra di queste epistole, di prima era stato manifestato dal cielo nd un santo romito, se conta il vero Alberto Cranzio.

Ma ben si vide che più egli amò udire i saggi avvertimenti della santa, che si curasse giovarsene col porli iu opera, da che, stando nella sua natia rusticità e fierezza, tenne per undici anni infelice- ’ mente il pontificato agitato sempre da’distnrbi, discacciato da’Romaui, insidiato da’domestici, combattuto ancor da quelli che piti erano per esso beneficati, onde, e visse e* mori in odio a tutti.

(D) Tei minare voglia In vita mia per voi e per la santa Chiusa.

Ottenne la santa dal Signore la grazia che bramava, cioè a dire di perder la vita pel pontefice e per la santa Chiesa. Poiché offertasi generosamente al Signore di-ricevere in sè i flabelli dovuti a’Romani a cagiou

del consaputo eccesso di dar morte ad Urbano, soffrì con permissione del cielo dagli spiriti nemici martoro si fiero per alqnanti mesi, che di ragione doveane ogni di rimaner morta, serbandola in vita una forza superiore ad ogni forza di natura; come uarrasi nella su3 leggenda, ed ella stessa il tutto narra di una sua epistola al proprio confessore. A questo riguardo alcuui le hanno dato il bell aggiunto di martire: ond’ è il dipignerla che hanno fatto coronata di tre corone, tenendo alla mano il giglio per la purità, il crocifisso per la predicazione e la palma per una specie di martirio, che sosteune aggiugneudovi questo verso composto per Pio II, in un poeuictto the Scrisse in lode di Mei, e citasi da