Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/158

120

I 20 dissimo desiderio di vedere il gonfalone della croco santa sopra di loro, e già pare che ci vengano ad invitare; quello sarà allora doppio diletto. Or cresciamo e nolrichianci nelle vere e reali virtù. Entriamo nella casa del conoscimento di noi, acciocché nello modo detto riceviamo la plenitudine dello Spirito Santo. Confortatevi, padre mio santissimo e dolcissimo, che l)io vi darà refrigerio; dopo la grande fatica segue la grande consolazione, perchè egli.è accettatore de’santi e veri desiderj, ed ora si cominci 1’ affetto e li atti umili, imparando dall’umile Agnello, del quale sete vicario, con vera costanzia infialo alla morte, e con ferma speranza nella provvidenzia sua, dilettandovi sempre nel nostro Creatore e negli umili servi suoi, siccome so che la S. Y. si diletta., ma io vi ricordo; perchè la- lingua non può fare che non satisfaccia all* abbondanzia-del cuore,«. ma principalmente perchè mi sento stimolare là coscienzia della dolce bontà di Dio. Abbiate pazienzia in me, che tanto vi gravo, o per uno modo, o per un altro, e perdonate alla mia presunzione. Sono certa, che Dio vi fa vedere più l’alletto che le parole.

Umilmente vi domando la vostra benedizione. La dolce ed eterna bontà di Dio, Trinità eterna, vi doni la grazia sua con plenitudine del fuoco della sua carità, inlanto-che nelle vostre mani si riformi la santa Chiesa, e che facciale sacrificio di voi a Dio. Altro non vi dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.

Godete ed esultale negli dolci misteri (G) di Dio, e se in» veruna cosa ho offeso Dio o la S. V. me ne rendo in colpa, e pregovi che mi perdoniate, apparecchiala ad ogni penitenzia. Jesù dolce, Jesù amore.

» « 1