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113 privata della carità, ed è incomportabile a sè medesima; ma quelli che ba in sè questa.dolce amaritudine, caccia l’amaro, perchè non cerca sè per sè, ma sè per Dio, e non per propria utilità e diletto, e cerca Dio per la infinita bontà sua, che è degno d’ essere amato da noi, e perchè per debito il dobbiamo amare.
E d’onde è venuta l’anima a questa dolce perfezione ?
col lume, perchè dinanzi all’occhio dell’intelletto si pose per obietto la verità di Cristo crocifisso, gustando per affetto d’amore la dottrina sua; e però se ne vestì, seguitandolo in cercare solo l’onore ili Dio
salute dell’ anime, siccome fece essa verità, che per onore del Padre e salute nostra, corse alTobbrobriosa morte della santissima croce (Isaia 53.), con vera umiltà e pazienza, intanto che non fu udito lo grido suo per murmurazione, e col molto sostenere rendè la vita al Figliuolo morto decumana generazione. j r II. Pare, santissimo padre, che questa verità eterna voglia fare di voi un altro lui, e sì perchè rsete vicario suo, Cristo ih terra, e si perchè nell’ amaritudine e nel sostenere vuole, che riformiate la dolce sposa sua e vostra, che tanto tempo è stata tutta impallidita; non che in sè possa ella ricevere alcuna lesione, nè essere privata del fuoco della divina carità, ma m coloro che si pascevano e pascono al petto suo, che per li difetti loro 1’ hanno mostrata pallida e inferma, succhiatole il sangue ila dosso con l’amore-pròprio di loro. Ora è venuto il tempo che egli vuole, che per voi suo istrnmento, sostenendo le molte pene e persecuzione, ella sia tutta rinnovata di questa pena e tribolazione, ella n’escirà come fanciulla1 purissima j, tagliatone ogni vecchio e rinovellato nell’uomo nuovo.
Diletlianci adunque in questa dolce amaritudine, dopo la quale seguita conforto di’ molla dolcezza. Siatemi uno arbore d’ amore innestato nell arbore della vita\ Cristo dolce Jesù: di questo‘arbore nasca il fiore idi concepere ndl’affetto vostro i le virtù ed il frutto,, partorendolo nella fame dell’ onore di Dio e salute delle S. Caterina da Siena. Opere T. III. 6