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95 che torni a danno o a vergogna del suo padre, ma come sollicito sempre se ne sta inteso, perchè vede ben ch’cl padre che ha a governare la molta famiglia non può vedere più che pei uno uomo, onde se li legittimi figliuoli non fossero solliciti di riguardare all’onore ed utilità del padre, spesse volle sarebbe ingannato/E così è, santissimo padre; voi sete padre e Signore deH’universale corpo della Religione cristiana. Tutti stiamo sotto l’ale della salitila vostra; ad autorità potete tutto, ma a vedere non più che per. uno; onde è di necessità che li figliuoli vostri vedano e procurino con schiettezza di cuore, senza timore servile quello che sia onore di Dio, salute ed onor vostro, e delle pecorelle che stanno sotto la vostra verga; ed io so, che la santità vostra ha grande desiderio d avere degli ajutatori che v’aitino, ma convienvi aver pazienzia nell’ udire.

III. Son certa, che per due cose vi si dà pena, e favvi alterare la mente, e non me ne maraviglio punto; l’uria si è, perchè udendo che li difetti si commetlano, vi duole che Dio sia offeso, perchè l’offesa e le colpe vi dispiacciono, e provate una puntura nel cuore. Qui non ci si debba essere paziente d’aver pazienzia,

non dolersi dell’offese che sono fatte a Dio, non; che così parrebbe, che noi ci conformassimo con quelli vizj medesimi. L’altra cosa che vi farebbe pena si è, quando il figliuolo che viene a voi a dirvi quello che elli sente che torna in offesa di Dio, e danno delle anime, e poco onore alla santità vostra, che elli commetta ignoranzia, che per coscienzia contenda dinanzi alla santità vostra a non dirvi schiettamente la pura verità come ella giace, perocché neuna cosa debba essere segreta nè occulta a voi.


IV. Questa pena vi prego, santo padre, che quando lo ignorante figliuolo offendesse in queslo, sia senza turbazione vostra, correggetelo della sua ignoranzia.

Questo dico, perchè secondo che (B) mi disse il maestro Giovanni (C) di frate Bartolomeo, egli per suo difetto

per la scrupolosa coscienzia sua vi die pena, e fecevi