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I 67 stanzia, fortezza e pazienzia, altrimenti non avrebbe mai Dio nell’anima; che se 1’ uomo si volgesse alla prosperità per disordinato diletto, delizie e piacimento di sè o dèi mondo: o all ingiurie e tribolazione si volgesse per impazienzia e lassasse lVifFetto delle virtù, le quali virtù ha concepute nell’animo per santo desiderio, e vuole acquistare, egli debba bene vedere, che la virtù non s’acquista nè diventa perfetta senza il suo contrario. Che se egli schifa il contrario, seguila che fugge la virtù, con la quale virtù debba contrastare ed abbattere il vizio che è contrario alla virtù; con T umiltà cacciare la superbia; le ricchezze e delizie e stati del mondo con la volontaria povertà: la pace cacci, e sconfìgga la guerra dell anima sua e del prossimo suo: la pazienzia vinca la impazienzia per amore dell’ onore di Dio e della virtù; e per odio e dispiacimento di sè, portare fortemente con pazienzia li strazj, ingiurie, scherni e villanie, pene di corpo e danni temporali. Così debba essere costante, fermo, stabile e paziente, altrimenti non sarebbe servo di Cristo, ma diventerebbe servo e schiavo della propria sensualità, la quale sensualità gli toglie questa costanzia e fallo pusillanimo con piccolo e debile cuore; ma non debba fare così, anco si debbe ponere per obietto la prima dolce verità, che col sostenere portando, e sostenendo li difetti nostri ci rende la vita. O padre santissimo, dolcissimo babbo mio, aprite l’occhio dell’intelletto e con inlelligenzia vedete se l’è tanto necessaria la virtù ad ogni uomo, a ciascuno per sè medesimo per salute dell’ anima sua, quanto maggiormente in voi, che’ avete a notricare e governare il corpo mistico della santa Chiesa sposa vostra (/?); bisogna questa costanzia, fortezza, pazienzia. Sapete, che come voi intraste pianta novella (C) nel giardino della santa Chiesa, voi vi doveste dìsponere con virtù a resistere al dimonio, alla carne ed al mondo, che sono tre nemici principali, li quali ci contrastano di dì e di notte che non dormono mai. Spero nella di-